Coronavirus in Italia, urgente incrementare controlli negli aeroporti calabresi 

Incremento dei controlli negli aeroporti calabresi. Alla luce degli ultimi casi in Lombardia credo che sia una necessità.
Con ordinanza del Ministro della Salute del 30 gennaio è stata disposta la sospensione del traffico aereo con la Repubblica Popolare Cinese, incluse le Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao, provvedimento esteso anche a Taiwan. Il 31 gennaio il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza, per la durata di sei mesi, in conseguenza del rischio sanitario connesso all’infezione da Coronavirus.
A partire dal 5 febbraio i controlli della temperatura corporea sono stati estesi a tutti i passeggeri di voli europei e internazionali in arrivo negli aeroporti italiani. Dal 10 febbraio il controllo della temperatura è stata estesa ai passeggeri in arrivo negli aeroporti italiani con un volo da Roma, come avviene già per i voli internazionali. La misura, stabilita dal Comitato operativo della Protezione Civile, evita che chi arriva a Fiumicino con un volo internazionale e poi prosegue per una destinazione italiana, rimanendo di fatto nell’area transiti, non venga sottoposto ai controlli della temperatura corporea.
Anche in Calabria si sono attivati i controlli su tutti i voli internazionali e nazionali provenienti da Roma in arrivo negli aeroporti di Reggio Calabria, Crotone e Lamezia Terme.
In Lombardia, nelle ultime ore, si registrano sei contagiati di cui 5 in gravi condizioni; e per 250 persone è previsto la verifica con il tampone.
A questo punto mi permetto evidenziare un aspetto che ai più è passato inosservato, ma che ai tanti pendolari invece è balzato subito agli occhi. I passeggeri che da Lamezia Terme si recano a Milano Linate con un volo diretto, quindi senza transitare da Roma Fiumicino, sono soggetti ai controlli della temperatura corporea in corrispondenza del varco di uscita. Viceversa, invece, per i passeggeri in partenza da Milano Linate e diretti a Lamezia Terme, una volta giunti nello scalo lametino, non vi è alcun controllo da parte del personale medico dell’Ufficio di Sanità Marittima Aerea e di frontiera e/o dai volontari delle organizzazioni regionali di protezione civile e della Croce Rossa Italiana.
Ricordo che Milano Linate è un hub internazionale e che quindi deve essere trattato al pari di Fiumicino e Malpensa. Quindi, un passeggero proveniente da Parigi con scalo a Milano Linate e diretto a Lamezia Terme non è soggetto ad alcuna verifica in quanto il controllo della temperatura, a Linate, avviene soltanto in un’apposita area allestita poco prima del varco di uscita del terminal e quindi fuori dall’area transiti.
Forse è il caso di estendere i controlli anche ai voli provenienti da Milano (Bergamo, Malpensa e Linate) e diretti a Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone?

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MARCO FOTI

Marco Foti, pugliese di origini, ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato, presso l’Università Mediterranea, in ingegneria civile, indirizzo trasporti.
Ha iniziato la propria attività professionale presso l’ateneo di Reggio Calabria in parallelo alla libera professione nel settore dell’ingegneria civile e dei lavori pubblici.

Vive in Liguria dove è Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova e membro della Commissione Trasporti. Esperto di pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto e dei servizi di logistica, è stato selezionato tra gli esperti di riferimento per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e membro del Comitato Tecnico per la definizione delle Linee guida dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile. Membro di più comitati tecnici per la redazione  del Piano Regionale dei Trasporti.

canale telegram @ilblogdimarcofoti 

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