L’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico a Lamezia in era Covid

?

In occasione della commemorazione dei defunti Lamezia Multiservizi, la società proprietà del Comune di Lamezia Terme (e di altri Enti Locali) gestore del servizio di TPL in ambito urbano, per la sola giornata dell’1 novembre (perché si legge “il 2 Novembre è già ampiamente servito dai trasporti giornalieri”), incrementa il numero delle corse da/per i cimiteri cittadini.
Fin qui, direte, niente di strano. Giusto.
Ma dalla nota si legge ancora che vige “l’obbligo di dotarsi di biglietto e di osservare le normative anti-Covid che impone di indossare apposita mascherina per tutta la durata del viaggio; è fatto assoluto divieto di salire sul mezzo di trasporto in caso di alterazione febbrile o nel caso in cui si è stati in diretto contatto con persone affette da infezione Covid-19 nei quattordici giorni precedenti”.
Adesso, perdonatemi, ma la domanda che devo pormi e devo porre a voi tutti è la seguente: è mai possibile che nell’anno di grazia 2020, mese di novembre, ancora occorra evidenziare in un comunicato stampa l’obbligo, da parte dei cittadini che utilizzano i servizi, di dotarsi del biglietto?
Il cosiddetto “biglietto” non è altro che, in modo più corretto, il “titolo di viaggio” ovvero l’imposta da pagare, a cura degli utenti, per usufruire di un servizio di trasporto pubblico come autobus, tram e alcuni tratti ferroviari urbani. SI legge da wikipedia “Il titolo II del DPR 11 luglio 1980, n. 753, Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell’esercizio delle ferrovie e di altri esercizi di trasporto, disciplina le regole per gli utenti e il personale di servizio nei vettori di trasporto pubblico”.
Sarà l’abitudine ma normalmente, quando si usufruisce di un servizio, è lecito (ed obbligatorio) corrispondere un ticket laddove sia previsto.
Probabilmente l’azienda Lamezia Multiservizi ha diramato la nota in questione per evidenziare che ancora oggi è difficile trovare i titoli di viaggio nelle rivendite, non è possibile acquistare il titolo di viaggio a bordo attraverso le emettitrici, non è possibile acquistare il titolo di viaggio con un sms oppure con le diverse app disponibili sul mercato.
Farebbe bene, quindi, l’azienda a concentrarsi nell’offrire le condizioni minime di servizio fornendo agli utenti le pensiline, le paline e gli orari alle fermate dei mezzi che transitano secondo un programma di esercizio finanziato dalla Regione Calabria per circa 1,5 milioni di euro l’anno.
Farebbe bene l’azienda a programmare interventi finalizzati al monitoraggio delle percorrenze, traduco, attivare l’AVM sui mezzi, fornendo così le informazioni agli utenti alle paline elettroniche; forse chiedo è troppo?
No, nell’anno di grazia 2020.

MARCO FOTI

Marco Foti, pugliese di origini, ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato, presso l’Università Mediterranea, in ingegneria civile, indirizzo trasporti.
Ha iniziato la propria attività professionale presso l’ateneo di Reggio Calabria in parallelo alla libera professione nel settore dell’ingegneria civile e dei lavori pubblici.

Vive in Liguria dove è Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova e membro della Commissione Trasporti. Esperto di pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto e dei servizi di logistica, è stato selezionato tra gli esperti di riferimento per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e membro del Comitato Tecnico per la definizione delle Linee guida dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile. Membro di più comitati tecnici per la redazione  del Piano Regionale dei Trasporti.

canale telegram @ilblogdimarcofoti 

Commenta