Un augurio a tutti noi ed una speranza per la città

“Veder la china, il baratro profondo, la via senza ritorno, ultima via… Triste non è il tramonto, triste è dover assistere al tramonto!”
È una citazione di Nicola Lisi che utilizzo piacevolmente come premessa.

In effetti il 2018 non è stato un anno positivo per la città. Il baratro realmente è stato raggiunto. Vi ricordate le tante promesse per risollevare e fornire una identità alla città? Il Piano per Scordovillo, l’Agenda Urbana, le Terme, i palazzetti e lo sport, i teatri e la cultura, e per ultima la city logistics.
La città non si è fatta mancare niente, compreso il commissariamento del governo cittadino.
Ma il 2018 è trascorso. Pensiamo al nuovo anno che verrà.
Con quali propositi?
Sarò un sognatore ma vorrei vedere tornare una città allo splendere del fine millennio quando, da tutta la Calabria, si diceva “andiamo a Lamezia” centro nevralgico della regione.

I primi 50 anni della città hanno dato molto al territorio ma nell’ultimo periodo hanno tolto anche tanto.
È il caso che la città si riprenda il maltolto.
È il caso che i cittadini richiedano a gran voce i servizi per cui ogni anno pagano fior di quattrini.
È il caso che la comune produttiva, economica ed industriale pretenda azioni, misure e soluzioni come motore di sviluppo del territorio.
È il caso che la componente politica locale, regionale e nazionale prenda a cuore le sorti di questa città, in modo che ritorni nel suo splendore e diventi un modello per tutta la Calabria.
È il caso che tutti insieme si inizi a programmare, pianificare e progettare la nuova Lamezia, la città della rivincita.

“L’anno che sta arrivando tra un anno passerà. Io mi sto preparando. È questa la novità”. Lucio Dalla, faro emozionale.

Buon anno a tutti noi.

Marco Foti

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