Agenda urbana di Lamezia. Siamo sicuri che il budget in dotazione finanziaria, pari a circa 18,6 milioni di Euro, sia da ricondurre al solo tema dell’inclusione e coesione sociale?
La Regione Calabria ha approvato gli indirizzi strategici per lo Sviluppo Urbano sostenibile in Calabria, al fine di consentire alle città calabresi di assumere un ruolo importante nell’elaborazione di una Strategia integrata di Sviluppo Urbano regionale.
Da par suo, il Comune di Lamezia Terme è chiamato a redigere, in co-progettazione con il proprio territorio, “un programma di sviluppo urbano che, a partire dagli obiettivi individuati dalla Regione, permetta di individuare una strategia attraverso cui affrontare in maniera integrata e innovativa le sfide economiche, ambientali, climatiche, demografiche e sociali del contesto locale”.
Da una veloce lettura della bozza preliminare della Strategia di Agenda Urbana emergono spunti sui quali certamente occorre discutere, in co-partecipazione e condivisione.
L’Obiettivo Operativo assunto dal Comune individua in “LAMEZIA INCLUSIVA E SOSTENIBILE“ il tema prioritario della strategia, ovvero “identificare un sistema di offerte di servizi di inclusione e coesione sociale attraverso la messa a disposizione di immobili pubblici comunali per la promozione delle politiche di inclusione sul territorio comunale con particolare riferimento alla valorizzazione dei centri storici di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia e le periferie degradate di Lamezia”. Gli interventi di inclusione e coesione sociale prevedono una maggiore autonomia di mobilità nelle fasce deboli, la rivitalizzazione del centro storico e la realizzazione di uno o più progetti di utilizzo sociale, articolati in due obiettivi: crescita e innovazione sociale, economica ed inclusiva attraverso la messa in valore del patrimonio pubblico disponibile (OS1) e crescita equilibrata e sostenibile per la valorizzazione della vocazione policentrica di Lamezia Terme, attraverso l’integrazione tra i diversi centri urbani ed i quartieri residenziali (OS2).
Letto in questo modo, sarei pienamente d’accordo sulla strategia di sviluppo se non ché, ad una lettura più approfondita della Bozza preliminare, emerge con forza sempre la solita solfa, ovvero azioni di intervento associate ad inclusione sociale, istruzione e formazione, competitività ed attrattività del sistema produttivo, efficienza energetica (per i soli spazi pubblici).
Lamezia Terme, lo ripeto ormai da anni, ha necessità di un progetto di territorio (sostenibile, aggiungo) caratterizzato da un’azione di sistema che consenta alla città di proporsi come polo accentratore delle funzioni territoriali dell’area centrale della Calabria e come cancello di ingresso della sua naturale area vasta al sistema infrastrutturale- trasportistico della rete regionale. Attraverso i finanziamenti di Agenda Urbana, Lamezia Terme può avere l’opportunità, anche attraverso una nuova articolazione delle funzioni, di realizzare una stretta interdipendenza tra il sistema urbano e la piena valorizzazione dell’identità culturale, sociale e produttiva del territorio.
Per questo motivo il mio suggerimento è di utilizzare questa opportunità per potenziare il modello di relazioni a sostegno della vocazione turistica dei (tre) sistemi territoriali, potenziare le connessioni funzionali con le reti di livello superiore (regionale e nazionale), intercettare le opportunità derivabili dalla presenza di infrastrutture di tipo “a rete” o “puntuale”, potenziare il sistema infrastrutturale a sostegno dello sviluppo del distretto lametino in termini di elementi produttivi, naturalistici e culturali.
In conclusione mi sembra corretto, e non fuori tema, anticipare alcune riflessioni che senza dubbio perverranno anche dal “Tavolo di partenariato” instaurato dal Comune di Lamezia Terme:
1. sviluppo sostenibile dell’area industriale Ex Sir, attraverso accordi quadro, finanza agevolata e patti territoriali (in parte già avviati), e dell’aera di Scordovillo con il supporto dell’Unità di Progetto denominata “Rom Scordovillo” individuata dalla Commissione straordinaria con deliberazione di Giunta comunale 375/2017;
2. recupero dei borghi antiche e dei centri storici di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia, azione che consente di contestualizzare meglio le riflessioni attorno all’identità locale ed alla cultura dei nostri centri, meglio accompagnati con un progetto di comunicazione ed iniziative diffuse sul territorio che vanno portate a sistema, integrando aspirazioni e sensibilità affini presenti nei tre nuclei urbani indipendenti;
3. centralità dell’azione sui quartieri: la città vista in prospettiva inversa a quella attuale, attraverso le sue parti, i suoi problemi specifici (infrastrutturali), le sue esigenze locali di collegamento secondo un’analisi della domanda di mobilità a scala comunale e di area vasta che prevede un sistema di mobilità sostenibile ed innovativo caratterizzato da corridoi di qualità ed un sistema di nodi di interscambio;
4. sviluppo produttivo locale attraverso l’individuazione del “Polo integrato dell’area centrale calabrese” e di supporto alla neo nata “ZES” di Gioia Tauro, progetto “calamita” per attrarre investimenti nell’ambito allargato di Lamezia Terme.
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MARCO FOTI
Marco Foti, pugliese di origini, ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato, presso l’Università Mediterranea, in ingegneria civile, indirizzo trasporti.
Ha iniziato la propria attività professionale presso l’ateneo di Reggio Calabria in parallelo alla libera professione nel settore dell’ingegneria civile e dei lavori pubblici.
Vive in Liguria dove è Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova. Esperto di pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto e dei servizi di logistica, è stato membro della Commissione Trasporti dell’Ordine di appartenenza ed è stato selezionato tra gli esperti di riferimento per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per il periodo 2011-2012 e 2016-2017.
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