Diesel, il cane poliziotto ucciso a St.Denis. “E’ andato a morire tra le braccia del suo padrone”

diesel_canePARIGI – Diesel, una femmina di pastore belga di 7 anni, è rimasta uccisa nel blitz di Saint-Denis contro l’appartamento dei terroristi collegati agli attentati terroristici di Parigi. Lo ha annunciato la polizia francese con un tweet: il cane è entrato nell’appartamento rimanendo vittima dei terroristi asserragliati con le armi in pugno.

La ricostruzione dei fatti. Secondo i media locali l’animale sarebbe stato usato all’inizio dell’assalto per un’azione perlustrativa e sarebbe stato subito investito dall’esplosione provocata dalla donna kamikaze. A quanto raccontano alcuni agenti, Diesel è tornata al fianco del suo padrone per morire tra le sue braccia.

La reazione dei social. Immediata la reazione dei social network. Su Twitter, in particolare, si sono subito diffusi messaggi di gratitudine con tendenze quali #jesuischien, #RIPDiesel, #prayfordog. Una catena di solidarietà che ha fatto entrare Diesel tra i trending topic.

Il ricordo della polizia. Anche le forze dell’ordine hanno ricordato l’importanza dei cani nelle operazioni di questo tipo: da sempre arruolate nelle azioni di ricerca e di intervento, addestrati e preparati a situazioni di pericolo, le squadre cinofile sono un apporto fondamentale per i corpi militari. Un valore per la comunità tanto che l’Associazione italiana difesa animali e ambiente ha indetto, per venerdì 20 novembre, una giornata simbolica di lutto per ricordare Diesel ma anche tutti gli altri animali uccisi nel compimento del loro dovere a difesa degli umani. L’iniziativa vuole invitare tutti gli amanti degli animali ad accendere un cero in casa o, simbolicamente, una luce su internet o Facebook.

L’addestramento. Una vera tradizione quella della formazione delle unità cinofile, un percorso di addestramento nel quale i cani vengono preparati a situazioni di pericolo con diverse specializzazioni. Antiesplosivo, prevenzione, tutela, ordine pubblico e polizia giudiziaria, antidroga, ricerca e soccorso pubblico. Le tecniche utilizzate sono varie: oltre all’affetto per il conduttore, a motivare il cane durante l’addestramento è sempre il gioco. Fanno eccezione solo quelli antiesplosivo, per i quali la motivazione principale è il cibo. Il comportamento dell’animale dipende dal cosiddetto “condizionamento operante”, ossia la reazione del cane a uno stimolo in attesa di una ricompensa.

La selezione. Il Ministero degli Interni francese prevede una precisa normativa per la selezione e la formazione dei cani poliziotto. Numerose le missioni nelle quali sono impiegati gli animali: dalla lotta contro la criminalità alla ricerca di persone scomparse, dalla cattura degli animali randagi alla ricerca di narcotici, armi o esplosivo fino alla lotta contro il terrorismo. La modalità di accesso è regolata da specifiche condizioni come la selezione su scala nazionale, l’esperienza di almeno un anno e il superamento di prove sportive. I candidati prescelti possono iniziare un percorso di formazione al termine del quale è previsto un diploma e l’entrata in servizio.

Pensione e adozione. Dopo una dura vita di lavoro anche ai cani poliziotto spetta la pensione. Rimossi dal loro incarico, generalmente sono affidati al conduttore con il quale hanno condiviso anni di esperienze. Non sempre, però, il poliziotto ha la possibilità di seguire il suo collega a quattro zampe. Per questo in Italia ad esempio è nata l’idea dell’adozione: gli ex cani poliziotto possono essere adottati sia da privati cittadini che da associazioni ma è necessario che siano persone che abbiano esperienza con cani da guardia o da difesa. Per consentire a chi è interessato di farsi un’idea sull’impegno da prendere, vengono fornite delle schede con i profili psicologici degli animali in attesa di adozione.

(da Repubblica)

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