Cammina 34 chilometri al giorno per andare al lavoro

cammina_34Quando una decina di anni fa la sua Honda Accord si ruppe, lui non aveva i mezzi per comprare un’altra auto. Da allora James Robertson, 56 anni, percorre a piedi 34 chilometri al giorno per andare a lavorare in fabbrica. Con la neve o sotto il sole cocente, con la pioggia o con il vento, James è uscito tutti i giorni da casa per affrontare la sua maratona: 75 chilometri, 34 camminando più i 41 coperti dalle linee degli autobus. Senza fermarsi mai, senza saltare un turno di lavoro per riuscire a guadagnarsi i suoi 10,55 dollari l’ora.

Ma la sua fatica quotidiana e silenziosa non è passata inosservata. Qualcuno lo ha notato e ha cominciato a parlare di lui, fino a far scattare la scintilla in uno studente di 19 anni, Evan Leedy, che ha avviato una raccolta di fondi on line per aiutare James. Obiettivo dichiarato: 5.000 dollari. Mai avrebbe immaginato quello che sarebbe successo di lì a poco: in sole 48 ore ben 6.750 persone hanno aderito, con donazioni individuali fino a 2.000 dollari, e con il passare dei giorni la cifra è lievitata, fino a raggiungere martedì quota 230mila dollari. Gli americani, toccati dalle immagini di James mentre affronta strade gelide e innevate, hanno aperto i loro portafogli fino a regalargli un sogno.

Ora James può guardare tutti i sacrifici affrontati come qualcosa che appartiene al passato. Con il denaro raccolto, ora potrebbe scegliere tra un’infinità di macchine di lusso, ma lui ha già detto che gli basta molto meno, vuole una Ford Taurus che costa intorno ai 27mila dollari. «Sono un fan della Ford – dice James – e mi piacciono le Taurus. Sono comode, niente di stravagante, semplici all’esterno e forti dentro: proprio come me».

Anche se la raccolta era stata avviata originariamente solo per far avere a James un nuovo set di ruote per la sua auto, con i fondi raccolti ora si potrà fare molto di più. A parte l’acquisto della macchina – che comunque alcuni concessionari locali gli hanno offerto gratis – il denaro servirà per le spese mediche e dentistiche, nonché per affrontare i costi legati al lavoro da pendolare, come il carburante, le riparazioni, l’assicurazione.

Evan Leedy e James Robertson si sono incontrati lunedì sera in un bar di Rochester, nel Michigan, prima di un giro di interviste rilasciate alla stampa nazionale. «Sarò in debito con te per tutta la vita – ha detto James al ragazzo – Non potrò mai dimenticare quello che hai fatto per me». Evan gli ha risposto mostrandogli alcuni commenti lasciati accanto alle donazioni, in molti dei quali si diceva che James meritava quei soldi per i suoi decenni di duro lavoro.

L’incontro e le interviste sono stati organizzati da Blake Pollock, un banchiere della UBS che aveva visto James nelle sue maratone da pendolare e qualche volta gli aveva dato un passaggio: fu lui a parlare per primo alla stampa di quell’uomo che camminava ogni giorno per chilometri e chilometri. Ora, in qualità di esperto di finanza, ha riunito un gruppo di consiglieri per la gestione di questo fondo in continua crescita che ha già raggiunto una cifra pari a quella che James guadagnerebbe in otto anni e mezzo di lavoro.

(da Il Messaggero)

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