Il Papa preso a pugni
Dunque papa Francesco viene oggi criticato a tutto spiano sui giornali di mezzo mondo. Che cosa ha detto? Se guardate il video della sua conferenza stampa o ne leggete le trascrizioni, il suo ragionamento è molto chiaro. Condanna radicale di ogni violenza, soprattutto quella in nome di Dio. Il Papa arriva persino a ricordare la strage degli ugonotti, le guerre di religione, ammettendo che la Chiesa ha fatto un percorso. Ma di fronte alle polemiche sul terrorismo, ha detto: non c’è un diritto alla blasfemia. C’è un limite alla libertà d’espressione e la religione non può essere ridicolizzata.
Insultare la religione è come insultare una persona. E’ chiaro che quando si insulta, una reazione è “normale”. In questo contesto ecco la frase incriminata: “se il mio amico Gasbarri (medico del seguito papale) dice una parolaccia sulla mia mamma, si aspetti un pugno”. Una frase di buon senso. Invece, apriti cielo!
“Il Papa vuole prendere a cazzotti i vignettisti, giustifica il terrorismo, vuole tenersi buono l’Islam, non offre l’altra guancia…”. Quante stupidaggini sono scaturite oggi sui giornali a commento di una battuta realistica del Papa.
La verità è un’altra: il Papa deve aver visto il numero speciale di Charlie Hebdo, comprese le numerose vignette a lui dedicate. E deve aver letto i numerosi proclami in favore di un preteso “diritto alla blasfemia”. Ma come? Non ci hanno sempre insegnato che la mia libertà finisce quando comincia quella dell’altro?
Questo ha ricordato a tutti. E ha fatto proprio bene. Piaccia o no.
(la versione di Banfi per Tgcom24)
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