Pillola anticoncezionale: si, ma con attenzione

pillola_anticoncezionalePillola contraccettiva, anello vaginale, cerotto a rilascio di ormoni: se fino a qualche tempo fa si pensava soprattutto all’importanza dell’uso di questi farmaci per la riproduzione consapevole e per evitare le gravidanze indesiderate, oggi c’è una maggiore attenzione che richiama una certa cautela. I contraccettivi ormonali potrebbero essere infatti dannosi per la salute, soprattutto se usati con leggerezza. Nel corso degli anni sono state formulate nuove sostanze contraccettive più leggere rispetto agli estroprogestinici di prima generazione, eppure, l’attenzione viene puntata proprio su questi nuovi farmaci che in virtù della loro “leggerezza” sono spesso assunti, senza parere medico e in maniera assolutamente inconsapevole da molte donne rassicurate da un loro presunto profilo di maggiore sicurezza. E’ bene ricordare alcune specifiche sull’assunzione intelligente di questi prodotti medicinali, farmaci la cui ricetta va sempre comunque prescritta dal ginecologo, anche in giovane età e con condizioni di salute apparentemente perfette. I principali effetti dannosi derivanti dall’assunzione di questi ormoni si riscontrano sul sistema cardiocircolatorio e su quello linfatico. Vene, arterie e tessuti risentono della presenza di una elevata quantità di estrogeni in circolo: basti pensare alle teleangectasie (i capillari molto evidenti) che in molte donne appaiono già dopo pochi mesi di assunzione degli ormoni o all’aumento inesorabile della cellulite su gambe e glutei.

Ma, se questi risultano effetti indesiderati abbastanza evidenti e che più preoccupano le donne, non si ci può sottrarre, invece alla consapevolezza che queste manifestazioni visibili sono spie di problemi molto più seri. Da un punto di vista specificatamente circolatorio, gli estroprogestinici hanno un effetto pro-trombotico: il sangue diventa più denso e nelle donne predisposte a problemi di coagulazione il rischio di ictus ed eventi trombo embolici aumenta esponenzialmente. Il rischio è maggiorato, sotto il profilo cardiaco, anche dall’effetto di ritenzione idrica causato dagli stessi ormoni e, conseguentemente, dallo stato ipertensivo da essi provocato. A tutto ciò si aggiunge l’aumentato rischio di sviluppare un tumore al seno specie nei soggetti familiarmente predisposti e nelle donne affette da mastopatia fibrocistica (presenza di noduli benigni e cisti). E’ forse il caso di fermarsi a riflettere e a capire che l’uso indiscriminato di questi farmaci e senza il parere medico può essere davvero molto pericoloso. La prescrizione della pillola o di altro sistema ormonale non avviene solo a scopo contraccettivo, ma anche terapeutico. Spesso, infatti, la necessità d’assunzione di questi farmaci si profila per risolvere o tenere sotto controllo numerose patologie dermatologiche e ginecologiche ad eziopatogenesi ormonale e non ormonale.

Ecco perché, prima dell’assunzione degli estr progestinici, è utile effettuare un dosaggio ormonale e stabilire la reale quota in circolo di Fsh, Lh, Estradiolo, Progesterone, Prolattina ed ormoni tiroidei (Ft3, Ft4 e Tsh). Rivolgersi, sempre al proprio medico curante e al proprio ginecologo è, dunque, buona prassi per iniziare una terapia ormonale specifica e tenere d’occhio il proprio stato di salute durante il trattamento.

a cura del dott. Alessandro Cordiano

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