Ss. Pietro e Paolo, mons. Cantafora saluta la diocesi: “Consegno a mons. Schillaci la chiesa di Lamezia”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – S. Messa questa sera in Cattedrale per la solennità dei Ss. Pietro e Paolo. Sull’altare i sacerdoti diocesani a concelebrare insieme a mons. Luigi Cantafora nel giorno in cui lascia e saluta la Chiesa di Lamezia. 

Una chiesa gremita di fedeli, in prima fila le autorità civili e politiche, non mancano i sindaci delle diverse cittadine del comprensorio facenti parte della Diocesi di Lamezia.

“In questo giorno di festa per la diocesi il mio sguardo di Vescovo è pieno di gratitudine, per questi 15 anni vissuti qui con voi”. Ha esordito così mons. Cantafora nella sua omelia.

Ha ricordato i vari momenti importanti come la visita del Papa Benedetto XVI, la nascita del complesso interparrocchiale San Benedetto e il monastero delle clarisse. 

Si è poi soffermato sulle vicissitudini della città, sul fenomeno della ‘Ndrangheta, ed ha ricordato due momenti tragici: la morte degli otto ciclisti e la famiglia distrutta nell’alluvione.

“Ringrazio Dio di avermi fatto amare questa chiesa, lottando e soffrendo. Fin dall’inizio ho sentito per Lamezia passione evangelica. Chiesa di Lamezia, con te ho avuto conferma che l’esistenza umana si trasforma con la fede.

La fede può maturare solo in una pastorale appassionata”.

Proseguendo nel suo ultimo messaggio alla Diocesi, il pastore ha parlato anche dei progetti avviati, come ad esempio il ricco patrimonio della dottrina sociale della chiesa.

“Tanto ancora c’è da fare. L’importante è allontanarci dalla grettezza di pensare solo a noi stessi”.

Mons. Cantafora non ha mancato di ricordare il suo vicario, l’indimenticato don Pasquale Luzzo ed ha poi concluso così: “Attendiamo mons. Giuseppe Schillaci a cui consegno la chiesa di Lamezia”.

Candida Maione 

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