La Sindone svelata, l’arcivescovo di Torino: “Ecco l’amore più grande”

sindone_ostensioneTORINO – “Il male si vince con il Bene!” e la Sindone, viene svelata. Così si dà il via all’Ostensione che richiamerà da tutto il mondo 800 pellegrini ogni ora. La Sindone sarà esposta da oggi fino al 24 giugno nel Duomo di Torino. Il vescovo di Torino Nosiglia, invita nella sua omelia a “non lasciarsi mai abbattere dal male ma a vincerlo con il bene, a non arretrare mai di fronte alla violenza contro gli innocenti, dall’impegno di riconciliazione e di pace, fondati sulla giustizia e sulla verità dell’amore”.

L’arcivescovo di Torino, custode pontificio del lenzuolo che, secondo la tradizione, ha avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro, celebra Messa nel Duomo di San  Giovanni. Il luogo di culto è gremito di fedeli e ad assistere alle celebrazioni che svelano al pubblico il Santo Lino, vi sono anche le autorità cittadine, tra cui il sindaco del capoluogo piemontese Piero Fassino e l’Assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi. Commovente il momento in cui il lenzuolo è stato svelato ai fedeli; al momento dell’atto penitenziario è stato infatti tolto il velo che copriva la teca di fronte alla quale sfileranno da oggi pomeriggio, i pellegrini di tutto il mondo.

“In questi mesi, afferma anche , durante l’Omelia,Mons.Nosiglia, ci metteremo in cammino per compiere quel percorso di preghiera e di fede che ci condurrà a sostare davanti alla Sindone, per vedere con gli occhi, ma sopratutto con il cuore, i segni della Passione e morte del Signore”. La Sindone, esposta da oggi fino al 24 giugno nel Duomo di Torino, invita a “non lasciarsi mai abbattere dal male, ma vincerlo con il bene, a non arretrare mai di fronte alla violenza contro gli innocenti”. Un riferimento sentito poi alle tragedie di questi giorni: “Gli estremisti ci sono sempre stati in ogni religione, etnia o Stato che pensa di imporre la sua volontà, osserva l’arcivescovo. Ma la stragrande maggioranza delle persone che credono in Dio, al di là della religione che professano, non hanno questi sentimenti. Non dobbiamo pensare, ingenuamente, che quelli che vengono in Italia siano tutti santi, ma neanche essere preoccupati che siano tutti terroristi”. Ecco perché, sottolinea monsignor Nosiglia, “al di là di queste tragedie, che vanno condannate, dobbiamo fare in modo che non siano di impedimento a quello spirito di accoglienza, aperto e grande, che l’Italia ha dimostrato e continua a dimostrare verso gli immigrati”.

Oggi pomeriggio, alle 16, inizieranno ufficialmente le visite dei pellegrini: una giornata affollatissima che vedrà sfilare davanti alla teca della Sacra Sindone un milione di turisti. Già ieri sera il sito www.sindone.org registrava il tutto esaurito. Dalle 8 di stamane è stato aperto in piazza Castello il bookshop ufficiale dell’Ostensione e, accanto, dalle 14, aprirà il centro prenotazioni “in giornata”.
I fedeli, già un milione le prenotazioni per contemplare il Sacro Lino, si pongono “sulla scia di generazioni di pellegrini” e, sottolinea monsignor Nosiglia, “ci farà bene sentirci gocce nel fiume, che scorre nei secoli, di un’umanità bisognosa di Dio, del suo affetto misericordioso, della sua comprensione amorosa e solidale”.
“Allora con Papa Francesco (a Torino il 21 e 22 giugno, ndr) comprenderemo che non siamo noi che guardiamo quel Volto, ma ci sentiremo guardati e invitati a non passare oltre, con superficialità, a tanta sofferenza attorno a noi e nel mondo.

Il drappo di lino di 4,36 metri per 1, 10 metri sulla quale, secondo la tradizione, si sarebbe impressa l’impronta del corpo di Cristo crocifisso e in particolare quella del suo viso, è stata scoperta a metà del XIV secolo nella chiesa di Notre Dame di Lirey, nei pressi di Troyes, in Francia. Sulla sua superficie sono impresse le fattezze di un uomo sdraiato, con le mani giunte in grembo, una sopra l’altra e i piedi affiancati. Sulla mano visibile è presente un segno, come di una ferita. Altri segni sono presenti sul torace e intorno alla fronte.

Il Vaticano, proprietario della Sindone da quando la famiglia Savoia gliel’ha offerta nel 1983, non si è mai pronunciato sulla sua autenticità : “Ciò che conta di più è che questo drappo rifletta in modo così chiaro e preciso ciò che il Vangelo descrive nella passione e nella morte di Gesù” ha dichiarato ieri 18 aprile, l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia. Per dimostrare o smentire queste teoria la Sindone di Torino è stata sottoposta negli ultimi decenni a numerosi test scientifici. Una serie di test preliminari vennero compiuti su tutto il tessuto e portarono alla conclusione che la Sindone non era il frutto di una pittura. Si trattava, secondo i ricercatori, di un lenzuolo dentro al quale era stato avvolto un uomo che aveva effettivamente i segni corrispondenti a quelli che avrebbe avuto un corpo crocifisso. Nel 2008 gli ultimi studi che al momento attuale,  riguardano il mistero non più della sua creazione ma del  modo con il quale il disegno umano si è impresso sul tessuto. Inspiegabile.

Ed è per questo che “sostare davanti alla Sindone significa accogliere questi segni d’amore, di un Amore più grande che si è speso per l’umanità. Vorrei che i pellegrini portino questo dono nella loro vita quotidiana che deve risplendere di speranza”.

Luisa Loredana Vercillo

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