Spirlì chiede ai sindaci di chiudere le scuole. I vaccini? “Proseguono secondo le indicazioni del Governo”

“Come già sapete si è espresso il Consiglio di Stato sulla mia ordinanza relativa alle scuole. La cosa che mi ha sorpreso è la rapidità supersonica con cui è stata svolta questa attività giudiziaria. Il Tar si è riunito entro le 24 ore e la stessa cosa ha fatto il Consiglio di Stato. Mi auguro che questa rapidità possa esserci per tutta l’attività giudiziaria in modo da garantire questo servizio a tutti i cittadini”.

E’ quanto dichiarato da Nino Spirlì in una diretta Facebook mattutina, in cui ha sottolineato “La “carenza motivazionale” con cui il Consiglio di Stato ha deciso di bocciare il ricorso della Regione Calabria contro la decisione del Tar di riaprire le scuole elementari e medie “è una motivazione politica”.”

“Io continuerò a monitorare tutto ciò che riguarda la salute dei calabresi e in particolare quella dei più deboli: per deboli intendo gli anziani, chi ha difficoltà economica, i nostri ragazzi.

Un centinaio di famiglie ha messo in scacco oltre diecimila famiglie calabresi che hanno fatto una petizione per sostenere la mia azione. Ai  sindaci chiedo di prendersi la responsabilità di chiudere loro le scuole: verificate sui vostri territori i dati del contagio e chiudete le scuole.

In Conferenza Stato-Regioni – ha detto Spirlì – avevo proposto la didattica mista per consentire a chi lo desiderava di proseguire con la didattica a distanza ma il ministro Azzolina non gradisce. L’unica cosa che sta portando avanti è il rientro a scuola. Continueremo a controllare i risultati territorio per territorio. Io sarò sulle barricate insieme a voi. La Germania della Merkel (la prima a dire “Tutti a scuola”) ha messo gli studenti in Dad fino al 31 gennaio e forse anche dopo. Prevenire è meglio che curare diceva un vecchio slogan. Noi ora dobbiamo rispettare le regole, anche quando non siamo d’accordo”.

Per quanto riguarda i vaccini, prosegue Spirlì “questi ci arrivano contingentati dal commissario Arcuri. C’è stato, come in molte regioni, qualche problema di siringhe, di personale, per noi c’è stato un rallentamento perchè l’arrivo del vaccino è coinciso con il passaggio di consegne dai vecchi ai nuovi commissari delle aziende ospedaliere.

La campagna di vaccinazione sta continuando. Da febbraio saranno vaccinati tutti gli 80enni e a scendere fino a 70-75enni sempre secondo le indicazioni nazionali”.

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