D’Amato (M5S): “L’acqua che beviamo potrebbe essere contaminata, ma i fondi Ue per le analisi non sono stati usati”

“La Regione Calabria aveva ben 6,3 milioni di euro di fondi Ue da spendere entro il 2013 per portare a termine un progetto per il monitoraggio dei corpi idrici superficiali e sotterranei. Un progetto fondamentale per avere dei dati sulla presenza, per esempio, dei pesticidi nell’acqua che i cittadini bevono o che finisce nei cibi che consumiamo. A oggi, infatti, la Calabria non invia tali dati all’Ispra, l’ente nazionale che ha il compito di valutare eventuali rischi per la popolazione. Avevo sollecitato già nel 2017 con una lettera la Regione a fare presto, ma a distanza di quasi 2 anni nulla sembra essere cambiato. E’ una vergogna a cui va posta immediatamente fine”.

Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito alla risposta ricevuta dalla Commissione europea sul progetto relativo al monitoraggio quali-quantitativo dei corpi idrici superficiali e sotterranei della Regione Calabria, finanziato nel quadro del Fesr 2007-2013 e poi spostato sul Fesr 2014-2020.

“Bruxelles – prosegue D’Amato – ci ha confermato che, siccome il progetto non è stato attuato nella vecchia programmazione, si è deciso di spostarlo in quella in corso, che si chiuderà nel 2020. La Regione Calabria, nella sua risposta alla mia lettera, comunicava le attività del monitoraggio si sarebbero concluse nel febbraio 2018 ‘anche mediante un sistema informativo geografico di ausilio su scala regionale che consenta anche di interloquire con il SINTAI, Sistema Informativo per la Tutela delle Acque in Italia realizzato da Ispra’. Promesse da marinaio, visto lo stato in cui ci troviamo oggi. Secondo la Commissione europea, attualmente ‘sono in corso attività preparatorie affinché l’ARPACAL possa fornire tale servizio e trasmettere informazioni precise al Centro comune di ricerca a Ispra’. Staremo a vedere”.

“Continuerò – conclude D’Amato – a monitorare da vicino questa situazione scandalosa. La salute dei cittadini calabresi va tutelata”.  

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