Domenico Furgiuele (Lega): “Quella di Lamezia insieme, analisi autoreferenziale e non democratica del voto”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – “Un confronto democratico sul voto lametino, a quasi due mesi dalle elezioni per il rinnovo dei due rami del parlamento italiano, ritengo fosse giusto e doveroso, per riaprire il dibattito politico alto in città, ma anche per interrogarsi sulle ragioni per le quali certe istanze sono state premiate mentre altre sono state bocciate sonoramente. Quando però dal dibattito si esclude preventivamente una forza come la Lega, che in città ha superato l’8% dei consensi, l’analisi sulle dinamiche elettorali che hanno caratterizzato il voto risulta inevitabilmente monca, comunque viziata da pregiudizi che coltivano ormai solo i dirigenti, numerosi a dire il vero sia nel centrosinistra che nell’estrema sinistra, totalmente scollati dal contesto sociale”.

Sono queste le parole del deputato della Lega Domenico Furgiuele, in merito all’incontro organizzato dall’ex consigliere Rosario Piccioni di “Lamezia Insieme” e svoltosi al Civico Trame.

“Se fosse ascoltata di più la nostra realtà – afferma – capirebbero che il buon risultato della Lega non è figlio dell’asserita ‘ondata populista’ che avrebbe colpito l’Italia.

Concetti come populismo, estremismo, uniti a becere insinuazioni, sono solo artifici retorici comodi, utilizzati da chi parla solo con se stesso per allontanare un’analisi completa e serena del voto.

Il buon risultato della Lega a Lamezia e in Calabria arriva dopo un lavoro di radicamento tuttora in corso e ci spiace che sfugga ad alcuni “politologi” nostrani”.

“Giornalmente – prosegue – accogliamo giovani e meno giovani delusi dalla politica politicante disposti a condurre battaglie di crescita per la nostra città, stando a contatto con i bisogni delle persone, non con le ambizioni personali di certi dirigenti.

Questo per me è un risultato ancora piu’ bello e importante della pur lusinghiera prestazione della Lega, perché dimostra che ci sono ulteriori  margini di crescita in una città, in una regione e piu’ in generale nel contesto di un Mezzogiorno che ha recepito la svolta data da Salvini al movimento leghista.

Anacronistico e fuori luogo appare pertanto la solita solfa della trazione nordista a cui noi faremmo da ruota di scorta, nulla a che fare con la Lega di Matteo Salvini. E non da adesso, ma da diversi anni.

Ma come al solito gli elettori sono piu’ maturi dei partiti che vorrebbero rappresentarli, specie dei partiti di  sinistra e centrosinistra che promuovono dibattiti per analizzare il voto escludendo preventivamente la Lega che di queste ultime elezioni è stata tra i protagonisti. E lo sarà ancora a Lamezia , malgrado le campagne di demonizzazione.

Tentare di escludere dall’analisi del voto una forza democratica, il cui segretario regionale è un parlamentare lametino eletto anche con i voti di tanti suoi concittadini è l’ennesima certificazione di lontananza di certa sinistra dal dovere del confronto, un principio che dovrebbe essere patrimonio di tutti”.

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