Istituzione registro testamento biologico, Francesco Ruberto esprime soddisfazione: “Il registro approvato su mia proposta quattro anni fa”
LAMEZIA TERME (CATANZARO) – “Con estrema soddisfazione ho appreso dell’interessamento sulla tematica relativa all’istituzione del registro comunale sui testamenti biologici da parte della terna commissariale.
Occorre ribadire però, che lo stesso registro, su mia proposta, è stato approvato dal consiglio comunale di Lamezia Terme ben 4 anni fa dopo mesi e mesi di scontri e battaglie”.
Sono le parole dell’ex consigliere comunale Francesco Ruberto, il quale ricorda “con rammarico quando qualcuno, saliva sui palchi delle festività patronali, definendomi “cultore della morte”. Fortunatamente i tempi sono cambiati ed è cambiato anche l’approccio con questa tematica.
Il testamento biologico – prosegue Ruberto – è un atto di umanità. Fa riferimento alla manifestazione di volontà di una persona, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili che portino ad uno stato definito vegetativo.
Il testamento biologico pertanto non è uno strumento del paziente “contro” il medico, ma garantisce il rispetto dell’alleanza terapeutica curante – curato che sempre deve fare da cornice alla cura.
Attraverso il testamento biologico qualsiasi persona può indicare inoltre se acconsentire alla donazione degli organi o se intende essere cremato. Condizioni che riguardano esclusivamente l’aspetto intimo e personale dell’individuo.
Il nostro Comune – ricorda Ruberto – ben 4 anni fa arrivava comunque in notevole ritardo sul tema in oggetto.
Erano già 124 i Comuni italiani che, secondo i dati raccolti dall’associazione Luca Coscioni, hanno istituito un registro dei testamenti biologici. In questo elenco figurano ben 21 capoluoghi di provincia, tra cui Milano, Torino, Venezia, Firenze e due municipi di Roma. In decine di altri Comuni italiani sono in atto iniziative per arrivare all’istituzione di un registro, tra cui petizioni e mozioni in consiglio comunale. In Calabria occorre ricordare che siamo stati tra i primi ad istituirlo. Uno dei primati – conclude – che ricordo con entusiasmo”.
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