Al Convegno Nazionale di Scienze Forensi a Roma anche il Segretario dei Giovani Democratici Antonio Gatto

Si è tenuto a Roma, il 6 e 7 Aprile scorsi, presso il Consiglio Regionale del Lazio, il Convegno Nazionale di Scienze Forensi organizzato dall’Aracne Editrice in collaborazione con l’Associazione Penelope e con il Forum Legalità PD Roma in rappresentanza del quale erano presenti Riccardo Corbucci ed Imma Giuliani. Anche la città di Lamezia Terme ha preso parte all’iniziativa vista la presenza al tavolo dei relatori del Segretario dei Giovani Democratici Antonio Gatto.

L’evento, svoltosi presso l’Aula Mechelli del Consiglio Regionale dove ha fatto gli onori di casa il Presidente Nicola Zingaretti, è stato moderato dal Giornalista de “La Repubblica” Emilio Orlando ed ha visto l’intervento di numerosi specialisti del settore con avvocati, sociologi, psicologi etc. che, ciascuno per la propria disciplina competente, hanno dato il loro prezioso contributo per approfondire la complessa materia delle Scienze Forensi tra i quali, oltre alla celebre Giornalista di “Chi l’ha Visto” Federica Sciarelli, anche la nota Avvocatessa lametina Antonella Minieri. Per quanto riguarda il Segretario dei GD lametini Antonio Gatto, intervenuto al Convegno nella mattinata di Giovedì 6, egli ha discusso su temi come la criminalità organizzata e la lentezza dei processi civili e penali nei tribunali.
Nel suo discorso, tra le altre cose, ha affermato che “Il Principio di Legalità, che caratterizza lo stato moderno, cosiddetto stato di diritto, esige che tutti gli atti dell’autorità governativa trovino il proprio titolo giustificativo in una previa norma di Legge alla quale non possono contravvenire. Con questa definizione uno tra i più illuminati costituzionalisti, Vezio Crisafulli, esprimeva un punto cardine della nostra carta fondamentale. Ma, mi chiedo, è ancora attuale? Un giurista storico ed eccelso come Kelsen affermava che chiunque detiene il potere tende ad abusarne e sosteneva altresì che la soluzione fosse nella seguente frase: è necessario che il potere limiti il potere.
Ritengo sempre più che oggi sia necessaria un presa di coscienza per prevenire ancora prima che punire situazioni di mala amministrazione e di mala politica perché, inevitabilmente, il prezzo viene pagato dalla collettività”.
“Da giovane studente di Giurisprudenza oltre che impegnato in Politica credo che tutta la criminalità organizzata possa essere debellata solo con la sinergia tra il Popolo e lo Stato. Bisogna partire, quindi, e lo ribadisco da una presa di coscienza generale tra la gente: la mafia è un fenomeno umano e sociale che esisterà fino a quando anche solamente i un essere umano esisterà la mentalità mafiosa”.
“Personalmente ritengo che non servano norme speciali o nuove magistrature ma dei processi veloci e snelli che utilizzino anche la tecnologia così come affermato dal Dott. Gratteri più volte. Serve, a mio avviso, gestire la giustizia i modo moderno e deciso. In conclusone mi sento di dire che la Giustizia non deve essere intesa solo quella che viene amministrata nei tribunali ma deve trovare il suo humus nel tessuto sociale. Giustizia bisogna pretenderla e rispettarla nella vita di tutti i giorni, iniziando a dare il buon esempio e non pretenderlo solo dagli altri: soltanto così possiamo innescare un circolo virtuoso e sano nel vivere quotidiano».

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