Provveditorato della Polizia Penitenziaria, interviene il consigliere provinciale Aquila Villella

CATANZARO – “Credo sia doveroso intervenire nella polemica suscitata in questi giorni dalla richiesta del Provveditorato della Polizia Penitenziaria di avere la disponibilità di locali nella città di Catanzaro nei quali ubicare la sede regionale.

È doveroso nei confronti della città e non nei confronti di chi, in maniera strumentale, come al solito, seduto dietro ad una scrivania lancia invettive invece di adoperarsi a risolvere i problemi. Ha fatto lo stesso durante l’emergenza maltempo. Mentre il Presidente insieme ai tecnici faceva salti mortali riuscendo a risolvere, in tempi record, una serie di criticità, il consigliere Chirumbolo scriveva sulla stampa chiedendo la convocazione di una commissione per discutere del maltempo”.

E’ quanto afferma la consigliera provinciale Aquila Villella in merito alle polemiche aperte sull’individuazione dei locali da destinare alla sede del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria dopo la richiesta rivolta dal Ministero della Giustizia alla Provincia di Catanzaro.
“Torniamo alla verità dei fatti. Il fatto vero è che il Ministero, ignorando un preciso impegno che aveva assunto nella persona del Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia, giusto la lettera del 12 giugno 2015 indirizzata al sindaco Gianni Speranza con la quale comunicava che “è in programma il trasferimento della sede del Provveditorato Regionale della Calabria i cui tempi son connessi ai lavori per il necessario adeguamento dell’edificio”, ha chiesto alla Provincia in maniera specifica la disponibilità di alcuni locali ubicati nella città di Catanzaro – scrive Aquila Villella -. Il fatto vero è che il Provveditore ha chiesto un incontro al Presidente al quale ho partecipato insieme ai Consiglieri Battaglia e Montuoro. Il fatto vero è che ho rimarcato l’impegno da loro assunto in precedenza offrendo la disponibilità di locali anche nel territorio lametino, di là dalla casa circondariale a loro dire inidonea e necessitante di ingenti lavori.
“Questi i fatti. Non è dunque Enzo Bruno, né il Pd e né Aquila Villella a determinare la scelta. La scelta la sta consumando il Ministero della Giustizia nel silenzio assordante del Sindaco Mascaro. Perché? Perché sa che la legge ne impone l’ubicazione nel capoluogo o perché ha fatto un accordo con Abramo come in passato ebbe a dichiarare il Presidente del Consiglio Comunale di Catanzaro? Se così è perché i suoi tentano di scaricare la responsabilità su altri? Una domanda stavolta la faccio io: dov’era il consigliere Chirumbolo – conclude la consigliera provinciale Villella – mentre il suo compagno catanzarese Montuoro insieme al suo sindaco lavorava presso il Ministero per mantenere la sede a Catanzaro? Dove erano i suoi amici del patto? Ah, dimenticavo, lui scriveva al senatore Nico D’Ascola. Ma stiano tranquilli, la Provincia di Catanzaro metterà a disposizione, qualora dovessero pervenire richieste in tal senso dall’ente preposto, anche locali individuati nella città di Lamezia Terme. Poi Chirumbolo ed i suoi amici del patto provvederanno ad attivarsi presso il Ministero, naturalmente se Nico risponde”.

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