Simone Cicco (Udc): “Udc Lamezia dice sì al referendum, NO alle trivelle”

ciccoLAMEZIA TERME (CATANZARO) – “Nonostante il Governo ed i mass media nazionali cerchino di far passare in maniera del tutto silenziosa il referendum del 17 aprile, tale data rappresenterà per tutti noi cittadini una data importante  nella quale saremo chiamati ad esprimerci sulla cancellazione o meno di una norma (introdotta con la legge di Stabilità) che permette alle società petrolifere di continuare, senza limiti di tempo, ad estrarre gas e petrolio lungo le coste italiane.

Il quesito referendario riguarderà la totale abolizione della possibilità, per le società energetiche, di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia dalle coste marine italiane. Votando SI si manifesterà la volontà di eliminare le trivelle dai nostri mari, votando no viceversa si manifesterà la volontà che i nostri mari continuino ad essere oggetto di attività estrattiva da parte delle multinazionali del settore.

Il Si permetterà, in particolare, di rendere più coerente la disciplina in materia, infatti già il decreto legislativo n° 152/2006 (Testo Unico Ambientale) all’art. 6 comma 17 prevedeva il divieto ai fini della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, delle attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare. Tale divieto veniva, altresì, stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l’intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette”. Con la modifica legislativa introdotta successivamente, con la legge di stabilità, furono fatti, però, salvi i procedimenti in corso e quelli conseguenti e connessi, nonché i “titoli abilitativi” già rilasciati alla medesima data, con relative possibili proroghe e procedimenti conseguenti e connessi. Con il referendum del 17 aprile l’intento sarà proprio quello di porre fine alle deroghe summenzionate che rappresentano una minaccia seria per l’ambiente e l’ecosistema, infatti  la ricerca (con la tecnica dell’ “airgun” che consiste in esplosioni di aria compressa), la prospezione e soprattutto l’estrazione di idrocarburi sono, come è facilmente immaginabile, attività altamente inquinanti e devastanti per l’intero ecosistema. Se a questo aggiungiamo che dall’attività summenzionata (altamente invasiva) si riuscirebbe ad estrarre materiale per soddisfare  meno dell’1% del fabbisogno nazionale di petrolio e il 3%  di quello di gas (come ricorda Legambiente) si puo’ facilmente intuire la sproporzione netta tra la minima quantità di materiale ricavato a fronte dei devastanti effetti per l’ecosistema. L’UDC di Lamezia Terme si schiera in maniera netta a favore del SI, un Si che racchiude una protesta ed un invito alle Istituzioni competenti affinché vengano adottate reali politiche di salvaguardia e tutela dell’ambiente (anche alla luce e soprattutto per dare seguito alla Conferenza di Parigi “Cop 121” sui cambiamenti climatici del pianeta). Siamo contrari a che il patrimonio ambientale  continui ad essere costantemente violentato, siamo viceversa favorevoli alla tutela del paesaggio, alle energie alternative ed alla innovazione industriale. Siamo dalla parte della natura e dell’ambiente che deve essere tutelato e non dalla parte delle lobby petrolifere e di coloro i quali per interessi privati stanno distruggendo il patrimonio ambientale ed il futuro delle prossime generazioni”.

SIMONE CICCO
Vice Segretario Udc Lamezia Terme

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