“Sì a Grandinetti presidente del consiglio comunale”. Il Sindaco commenta la sentenza sul dissesto e “pensa al futuro”
LAMEZIA TERME (CZ) – “Se la Corte dei Conti di Roma ci avesse giudicato a dicembre non ci avrebbe intimato il dissesto”. E’ tutta in questa frase l’analisi del Sindaco Gianni Speranza sulla sentenza delle sezioni riunite della Corte dei Conti che ha accolto il ricorso contro la deliberazione di dissesto della sezione regionale dell’organismo contabile. E archiviata la questione dissesto, il Sindaco pensa al futuro: “sì a un accordo con Grandinetti anche in vista di una presidenza del consiglio comunale”.Una vittoria “a testa alta per tutta Lamezia”, la definisce il Sindaco, una vicenda conclusa positivamente “non perché c’è stato un emendamento che ha cambiato la legge o deroghe, ma in modo lineare perché la Corte ha accolto due volte il ricorso del comune, il 26 febbraio con la sospensiva e il 9 aprile annullando la delibera n.4 del 2014 della sezione regionale della Corte dei Conti che intimava la dichiarazione del dissesto”.
Una decisione che conferma la validità delle azioni compiute alla fine del 2013, prima con l’approvazione “contro tutto e tutti” del bilancio e poi con il ritiro sofferto delle dimissioni. “Legittimamente orgogliosi ma niente festa” puntualizza Speranza che anticipa che “i conti andranno comunque tenuti sotto controllo” e per decidere cosa si farà nel futuro “bisognerà attendere le motivazioni della sentenza e l’esito dei ricorsi al Consiglio di Stato sugli aumenti di Imu e Irpef annullati dal Tar”.
Una sentenza che per il primo cittadino rappresenta uno spartiacque nella vita cittadina e nell’esperienza politica di Gianni Speranza: “niente sarà come prima – afferma Speranza – se andarmene l’8 aprile con una situazione non chiara sarebbe stato come buttare all’aria 8 anni di lavoro, oggi il mio compito è finito”.
Una sentenza che – aggiunge Speranza – “conferma il fatto che nei conti del comune non ci sono né buchi né spese allegre” ma “difficoltà finanziarie sul fronte delle entrate”. E se la Corte dei Conti dà ragione al comune, continuano a fare da sasso d’inciampo i revisori dei conti che non hanno firmato il patto di stabilità, una scelta che “potrebbe avere conseguenze gravi per il comune”.
Messa da parte le questioni finanziarie, Gianni Speranza passa sul fronte politico, di fronte un consiglio comunale dove non c’è una chiara maggioranza a sostegno del sindaco dopo il “salto” dall’altra parte dei 5 consiglieri di Lamezia Indipendente eletti nelle liste del centrosinistra. Il primo pensiero va a Teresa Benincasa, Francesco Grandinetti e Mario Benincasa che con il loro voto al bilancio hanno permesso all’amministrazione targata Speranza di continuare a vivere: “sto lavorando perché i consiglieri che hanno votato a dicembre possano continuare a lavorare” dice il Sindaco che di fatti pensa a una “nuova maggioranza” che includa Teresa Benincasa e i due esponenti del Terzo Polo e che consenta di arrivare alle elezioni amministrative del 2015 senza un anno di commissariamento.
Sempre sul terreno politico, Speranza esclude qualsiasi collegamento tra la sentenza sul dissesto e il suo futuro politico: “anche se si fosse dichiarato dissesto”- ha spiegato – “non sarebbe scattata l’incandidabilità perché andrebbe dimostrata la responsabilità diretta”.
Il Sindaco non si sbilancia sui probabili nuovi assetti di giunta, in caso di entrata dei 3 in maggioranza, ma l’appello è quello di “non sciupare un’occasione utile per la città”. E di futuro della città dopo la sentenza della corte romana il sindaco parlerà in un incontro pubblico con i cittadini sabato prossimo.
Salvatore D’Elia
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