Case ai Rom: si rinvia tutto a lunedì. Speranza: “dimezzati in due anni abitanti Scordovillo”

consiglio_comunale_dissesto_2014_marzoIl consiglio comunale tornerà a riunirsi lunedì per decidere dove saranno collocati i 28 prefabbricati per i cittadini di etnia rom. Questo l’esito delle 4 ore di consiglio comunale nel quale si sarebbe dovuto decidere le aree su cui costruire i moduli abitativi legati al finanziamento di quasi 3 milioni di euro ricevuto dal Comune nell’ambito del Pon sicurezza, per risolvere l’annosa questione del campo rom di Scordovillo.

Una “sospensione”, chiesta formalmente dal consigliere Vittorio Paola e sostenuta negli interventi da vari consiglieri, per accertare se esistano altre aree di proprietà comunale, oltre a quelle individuate nella proposta di giunta, dove collocare gli insediamenti e valutare le 6 aree aggiuntive indicate dal sindaco a fine seduta: Località Marinella, Contrada Pilli, Contrada Cerasolo, Contrada Carrà Marchese, Magolà, Cannetto. Sei aree che vanno ad aggiungersi a quelle previste dalla delibera già presentata dall’esecutivo cittadino: località Ospedale; Palazzo della Cultura; via delle Ginestre; Case sparse Talarico; Pian del Duca, località Pilli, via dei Sanniti; Fornagi; La Brace area sedime fabbricato demolito; Lenza-Viscardi. Contrari alla sospensione Massimo Cristiano e i gruppi di Forza Italia e dell’Udc.

Approvando questa delibera, in 4-5 anni potremo liberare Scordovillo”. Così Speranza in apertura di seduta smorza subito le polemiche evidenziando la portata “storica” della scelta dell’amministrazione che “risponde al mandato approvato all’unanimità dal consiglio comunale che ci chiedeva di non fare altri campi ma di dislocare i rom su tutto il territorio”

Speranza ricorda che, dopo il decreto del marzo 2011 firmato dal Procuratore Vitello che disponeva sequestro e sgombero del campo Rom di Scordovillo, i cittadini di etnia rom sono passati da 628 a 390 nel novembre 2013 e “con le 28 case prefabbricate realizzate grazie al mutuo del comune e ai quasi 3 milioni di finanziamento del Pon sicurezza potremo dimezzare ulteriormente fino a pensare tra 4-5 anni a un completo svuotamento”. Andando nel tecnico, il sindaco precisa che la giunta ha deciso la forma dei prefabbricati “che possono essere realizzati in tempi rapidi e si possono dislocare in tutta la città” e di non concentrare i 28 alloggi nei due terreni a disposizione della giunta (per i quali non sarebbe stata necessaria variante al piano regolatore) ma di indicare al consiglio comunale 10 aree sulle quali effettuare la variante: “non è detto che tutte le 10 aree saranno necessarie” – rimarca Speranza – “potremo in seguito decidere di indicare 6-7 aree dove c’è un equilibrio sociale migliore”.

Se approveremo questa delibera non ci sarà più il problema del primeggiare dei rom nelle graduatorie per le casi popolari”, aggiunge il Sindaco che sollecita il consiglio comunale a dire sì a una scelta “storica” per la città perché “se le persone resteranno a Scordovillo sarà una sconfitta per tutti”.

Per Francesco Grandinetti “non possiamo pensare di perdere il finanziamento europeo” ma, al tempo stesso, solleva il problema se tutte le persone attualmente residenti a Scordovillo potranno trasferirsi nei nuovi prefabbricati e chiede un rinvio di seduta per valutare se esistano altre aree su cui costruire gli alloggi oltre a quelli indicati dalla giunta. Annuncia voto favorevole anche l’ “indipendente “ Bruno Tropea pur lamentando una sorta di “discriminazione” tra quartieri, con la zona di S. Eufemia completamente libera da insediamenti. Sì al rinvio della seduta dai consiglieri di Progetto Lamezia Giandomenico Crapis, Vittorio Paola, Giuseppe Petronio. Chiede che “non si replichi la situazione di Scordovillo” Teresa Benincasa del Gruppo Misto che invita a evitare che i lotti di insediamento non siano interclusi.

Netta la posizione contraria di Massimo Cristiano che domanda perché non si sia proceduto allo sgombero di Scordovillo e chiede di destinare a diverso utilizzo i finanziamenti ministeriali per i 20 alloggi di contrada marchese destinati ai nuclei Rom..

Salvatore d’Elia

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