Eredità senza testamento: intesa amichevole o azione giudiziale

successione senzatestamentoQUESITO – Buonasera dottore un anno e mezzo fa e’ mancato uno zio paterno e gli eredi siamo 3 ceppi: un fratello germano e cinque nipoti, due figli di un fratello defunto e tre figli di una sorella sempre defunta. Abbiamo fatto la sucessione e pagato le risp.tasse. Abbiamo anche provato a fare, dopo aver fatto le perizie sul valore dei beni, una divisione amichevole tra noi ma non ci siamo riusciti o meglio, e’ andato bene solo in parte! Come dobbiamo fare io e mio fratello per percepire la quota che ci spetta in tempi brevi? Non vorremo fare una di quelle cause civili che non finiscono mai…..la ringrazio infinitamente.

AVVOCATO – Gentile lettore, premetto che, nell’ambito della divisione ereditaria, è sempre auspicabile un accordo tra le parti, che permetta di trovare soluzioni il più possibile condivise e celeri; in mancanza di distribuzione dei beni in via testamentaria, e laddove la divisione contrattuale non sia percorribile per mancanza di intesa sulla ripartizione dei beni, sarà necessario intraprendere un’azione giudiziale.

Ciascun coerede, infatti, può promuovere un giudizio di divisione ereditaria, al quale saranno tenuti a partecipare tutti i condividenti. Il procedimento è disciplinato dagli artt. 784 e ss. c.p.c. e dagli artt. 713 e ss. c.c..

Senza poter offrire, in questa sede, una esaustiva descrizione delle fasi procedimentale del giudizio di divisione ereditaria, posso evidenziarLe, per ciò che Le interessa, che la durata dello stesso può dipendere da tutta una serie di fattori, e, in primo luogo, da eventuali contestazioni al progetto di divisione appositamente predisposto, che dovranno essere decise con sentenza.

Cordiali saluti.

L’Avvocato Giuseppe Borrello, del foro di Lamezia Terme, risponderà alle domande che i lettori di Lameziaclick intenderanno formulare attraverso la rubrica “L’AVVOCATO RISPONDE”, nell’intento di dirimere incertezze e perplessità legate alle questioni di diritto con cui spesso e (mal)volentieri ci si trova a doversi confrontare.

L’AVVOCATO RISPONDE

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