“La bottega del falsautori”, l’ultimo lavoro del musicologo lametino Fabrizio Basciano
La musica “leggera” o per meglio dire “pop” è il genere di musica più fruito, ma forse il meno conosciuto perché trattato, molto spesso, con superficialità.
Con la sua recente pubblicazione, “La bottega del falsautori” (ed. Arcana), il musicologo lametino Fabrizio Basciano intende fare chiarezza in questo “universo poco esplorato”.
Basciano scrive soprattutto di musica, una grande passione oltre che il suo lavoro. Collabora con “il Fatto Quotidiano”, con “il fattoquotidiano.it” e con enti lirici come l’Opera di Firenze e il Festival della Valle d’Itria. Ha pubblicato nel 2015 “Battiato ‘70. Tra popular music e avanguardie colte”. Ha realizzato lavori elettroacustici e pop, alcuni sotto la supervisione di Franco Battiato. E’ docente di musica nella Pubblica Istruzione
Nel volume “La bottega dei falsautori”, la cui prefazione è firmata da Elvidio Surian (noto storico della musica italiana), il tentativo di dare luce a quelle figure professionali che concorrono al processo produttivo della musica leggera ma che sembrano destinate a rimanere nell’ombra.
Da un sondaggio effettuato da Basciano, e riportato nelle prime pagine del libro, emerge come l’ascoltatore medio non riesca a distinguere il produttore dall’arrangiatore, dal paroliere, dal compositore. Tanto che, gli interpreti delle canzoni, inevitabilmente, vengono identificati con gli autori. Una situazione culturale che dimostra la scarsa attenzione, da parte sia del grande pubblico che della critica nonché dei media, per il ruolo di figure professionali alle quali, secondo il musicologo lametino, bisognerebbe riconoscere il giusto merito, mentre “molto spesso accade che rimangano nell’anonimato o marginalmente citate”. Da qui, “una distorsione percettiva che impedisce di vivere realtà musicali, sociali e culturali autentiche”.
Tutto questo viene avvalorato da aneddoti sulle carriere di noti cantanti, dai retroscena di alcuni grandi successi, raccontati nelle interviste di Basciano a importanti musicisti italiani: Dado Parisini, Paolo Buonvino, Diego Calvetti, Alex Martello dei Marnik, Filippo Destrieri.
Nel libro c’è ancora tanto, come le testimonianze di altri arrangiatori e produttori quali Antonio Coggio, Enrico De Angelis, Gian Piero Reverberi, sulle dinamiche che ruotano intorno al cantautorato; ma anche le riflessioni di Basciano sulle differenze tra cinema e canzone o sulle analogie tra la canzone leggera di oggi e il melodramma del settecento/ottocento.
Una trattazione accurata, per una lettura accattivante che la presentazione di Marco Travaglio accende ancor più di curiosità ed interesse.
Elisabetta Mercuri
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