A Lamezia la rassegna “GRANDI MAESTRI / Tracce del Novecento”

Grandi Maestri - Tracce del 900LAMEZIA TERME (CATANZARO) – I grandi protagonisti della storia dell’arte del Novecento in mostra a Lamezia Terme. Si inaugura venerdì 6 maggio alle ore 18:30 presso lo Studio Gallery di Domenico Mendicino a Lamezia Terme, la rassegna “GRANDI MAESTRI / Tracce del Novecento” a cura di Tonino Sicoli, organizzata in collaborazione con il MAON, Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende, da cui provengono le opere, e l’associazione P-ART di Lamezia Terme (fino al 4 Giugno).

La mostra presenta una decina di opere grafiche di alcuni grandi maestri del secolo scorso come Pablo Picasso, con un nudino di “Celestina”, George Braque con una “Farfalla”, Marcel Duchamp con una versione grafica della sua nota “Fontana” rappresentata da un’orinatoio capovolto, Salvador Dalì con una “Scena evangelica”, Max Ernst con una raffinata incisione, Giacomo Balla con un bozzetto per costume, Alberto Burri con una composizione a colori, Lucio Fontana con una superficie bianca lievemente incisa, Giuseppe Capogrossi con i suoi moduli a forchetta, Antoni Tapiés con un’acquatinta astratta fino a e Jannis Kounellis con una elegante “Rosa”.

La mostra consente di effettuare una carrellata nel Novecento con i nomi più significativi di una stagione di rinnovamento artistico, attraverso i movimenti e i gruppi delle Avanguardie storiche e di quelle recenti. Sono rappresentati il Cubismo, il Futurismo, il Surrealismo, l’Astrattismo, l’Informale, lo Spazialismo, l’Arte Povera.

“L’arte moderna, che mira dichiaratamente all’emersione del soggettivo e al linguaggio “aperto”, liberato da verità precostituite – afferma Tonino Sicoli – accoglie l’incisione come un genere da recuperare per dargli, da tecnica “minore” di stampa più che altro artigianale, una dignità d’arte di pari livello della pittura e del disegno. Non a caso usano largamente l’incisione i più rivoluzionari artisti del Novecento come Pablo Picasso e Marcel Duchamp, che riprendono con essa temi della loro pittura, ma con risultati di maggiore raffinatezza formale e sintesi di linguaggio.

E’ quello che accade con la “Célestine” di Picasso,  dipinto nel 1904 e raffigurante una ruffiana cieca da un occhio, nota all’epoca come personaggio del romanzo licenzioso “Tragicomedia de Calisto e Malibea” dello scrittore spagnolo del XV secolo Fernando De Rojas. Célestine è la sensale di questa storia d’amore, che aveva appassionato Picasso fin da adolescente e alla quale dedica nel 1968 un ciclo di 66 incisioni ad acquaforte e acquatinta.  Realizzate tra l’11 aprile e il 18 agosto quando Picasso ha già 86 anni, esprimono un forte senso erotico e sono state tirate in 400 esemplari dall’Atelier & Editions Crommelynck di Parigi per la Luise Leiris Gallery. I fogli non sono firmati singolarmente ma la firma dell’autore è posta a matita solo sulla pagina di giustificazione della cartella. A loro volta le storie di Célestine fanno parte della nota “347 Series”, un corpus di incisioni  realizzate fra il 16 marzo e il 5 Ottobre 1968 con immagini di circensi, cavalieri, moschettieri, musicisti e pittori con le loro modelle come quelle che raccontano l’amore di Raffaello e la Fornarina.

C’è una storia del Novecento che può essere tracciata attraverso la grafica d’autore, sia per quanto riguarda le tecniche tradizionali che per quelle innovative e legate alle nuove tecnologie riproduttive dell’immagine, che hanno raggiunto livelli di alta fedeltà ma anche di originalità. L’opera-oggetto è l’ultima frontiera della replicabilità in arte e l’artista contemporaneo rivendica per sé l’ideazione come vera, unica e irripetibile attribuzione identitaria.”

Ingresso libero


Orario: da martedì a sabato dalle 16.30 alle 19.00

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