“…Perché resti il segno”: Giovanni Martello alla riscoperta di Francesco Fiorentino al Museo della Memoria
LAMEZIA TERME (CZ) – Riaprire la discussione su Francesco Fiorentino valorizzando il patrimonio di idee, valori ed esperienze di un filosofo del nostro territorio che ha lasciato il segno nel panorama filosofico nazionale della seconda metà dell’ ‘800. E’ questo lo spirito della ricerca di Giovanni Martello delineata nel libro “Francesco Fiorentino. La prima formazione e gli scritti giovanili – Interpretazioni storiografiche” che sarà presentato sabato 11 ottobre alle 17.30 al Museo della Memoria di Lamezia Terme nell’ambito della settimana di eventi “…Perchè resti il segno” promossa dall’associazione culturale Animula e dall’amministrazione comunale.
Una conversazione a tutto tondo sul pensiero di Francesco Fiorentino insieme alla docente di filosofia Michela Cimmino e un gruppo di studenti del Liceo “Campanella”. Nel corso dell’incontro, l’installazione audio-video Empty Heads di Domenico Maida e la prima assoluta de “Il sole di Cristallo” di Mimmo Albino.
Dopo 30 anni, Giovanni Martello dà il suo contributo alla riscoperta di Francesco Fiorentino con un’indagine durata oltre due anni, che ha visto il docente lametino fare tappa in alcune delle più prestigiose biblioteche delle università italiane per attingere alle opere del filosofo “sambiasino” e ricostruire i passaggi chiave di questa prima parte della ricerca di Martello: la formazione, i rapporti con i filosofi del suo tempo, gli scritti giovanili fino al periodo napoletano e alla pubblicazione de “Il panteismo di Giordano Bruno”, saggio che permise a Fiorentino di diventare professore straordinario di storia della filosofia all’Università Regia di Bologna.
“A voi restano affidate queste adorate sembianze: custoditele con quella venerazione con cui noi stessi le custodiremmo se, di qui a poco, non dovessimo allontanarcene”. Così il figlio di Francesco Fiorentino, Nino, si rivolgeva ai sambiasini nel 1908 in occasione dell’inaugurazione del monumento dedicato al padre. Il libro di Giovanni Martello è uno stimolo a interrogarci su quanto siamo stati in grado di custodire non tanto una statua o una memoria simbolica, ma un patrimonio di pensiero da valorizzare e trasmettere alle nuove generazioni.
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