Caporalato operazione “Freedom”: controllate 26 aziende nel sud Italia, anche in Calabria. 3 arresti

ROMA – Si è conclusa questa mattina Freedom, la prima di una serie di operazioni ad alto impatto della Polizia di Stato contro il caporalato, che ha visto impegnate le Squadre Mobili di Caserta, Foggia, Latina, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine.

Nel corso dei servizi di controllo, rilevamento e contrasto svolti, che hanno coinvolto anche altre amministrazioni ed altri uffici della Polizia di Stato, sono state identificate 235 persone (tra datori di lavoro e dipendenti), controllate 26 aziende e arrestato tre persone: l’obiettivo è contrastare lo sfruttamento di migranti irregolari costretti per pochi euro a lavorare in condizioni disumane.

Nel Ragusano i lavoratori sfruttati provenivano dalla Nigeria e dalla Romania, costretti a lavorare dalle 6 del mattino fino alle 19 di sera, percependo un compenso di 25 euro giornalieri, appena sufficienti per “comprare da mangiare e acquistare qualche vestito”.

Molti di loro riferiscono che il caldo insopportabile delle serre provoca loro un costante mal di testa ed un perenne stato di confusione, di cui non si lamentano per la continua minaccia di licenziamento.

Nel Foggiano, con l’ausilio dell’Ispettorato del Lavoro è stato anche notificato un provvedimento di sospensione dell’attività agricola per inosservanza delle normative sul lavoro.

In provincia di Reggio Calabria sono state eseguite 46 perquisizioni finalizzate ad accertare l’eventuale possesso di armi, esplosivi e strumenti di effrazione ed elevate 4 sanzioni amministrative per irregolarità nei trattamenti retributivi, previdenziali e fiscali.

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