‘Ndrangheta, 17 arresti: colpite cosche De Stefano, Franco, Rosmini, Serraino e Araniti

REGGIO CALABRIA – La Polizia di Stato ha eseguito ha portato a 17 arresti, di cui sei ai domiciliari, e due obblighi di dimora nei confronti di 19 affiliati alla ‘ndrangheta appartenenti ad alcune alle cosche De Stefano, Franco, Rosmini, Serraino e Araniti.

I reati contestati gli arrestati vanno dall’associazione mafiosa, concorso esterno, estorsione, detenzione e porto di materiale esplosivo, intestazione fittizia di beni e rivelazione del segreto d’ufficio. Eseguite anche numerose perquisizioni e sequestrati beni e società, tra cui diversi bar, per oltre 10 milioni di euro. L’indagine è partita da due attentati compiuti nel 2014 ai danni del “Bar Malavenda” di Reggio Calabria. Secondo gli inquirenti “a Reggio, chiunque voglia intraprendere un’attività economica o commerciale, non deve rivolgersi soltanto allo Stato o agli enti locali per le relative autorizzazioni amministrative, ma deve ottenere il nulla osta da parte delle cosche che controllano il territorio e che formano il cosiddetto ‘sistema Reggio'”.

L’avvocato Giorgio De Stefano, dopo avere scontato una condanna a tre anni e mezzo di reclusione inflittagli nel 2001 per concorso esterno in associazione mafiosa, attualmente era libero. Secondo gli investigatori, ha sempre rappresentato, e rappresentava tuttora, “l’intellighenzia” della cosca De Stefano, capace di elaborarne alleanze e strategie, con un impronta tipicamente manageriale, individuando le attività criminali più lucrose da mettere in atto.
Nell’operazione “Sistema Reggio” sono coinvolti, oltre ai De Stefano, capi e gregari delle cosche storiche cittadine come i Rosmini, i Franco, i Serraino e gli Araniti.

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