Sir Richard e il suo ritorno alle origini: ad Arcavacata grande festa

sir_richard_arcavacataARCAVACATA DI RENDE (CS) – “Un paese ci vuole, non fosse per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti…” Scriveva così Cesare Pavese nella “Luna e i falò” ed un paese, diversi paesi sono rimasti ad “aspettare” più di 30 milioni di italiani che sono emigrati all’estero nel XIX e XX secolo. All’inizio furono soprattutto i veneti, i friulani ed i piemontesi ad abbandonare l’Italia, mentre dal 1900 furono le regioni della Calabria, Campania, Puglia e Sicilia ad essere maggiormente interessate dal fenomeno della grande emigrazione.

Attualmente vi sono oltre 64 milioni di discendenti di emigrati italiani soltanto negli Stati Uniti, in Argentina ed in Brasile. In molte famiglie italiane è pertanto facile trovare traccia di parenti più o meno prossimi che hanno lasciato il nostro Paese nel secolo scorso per cercare fortuna all’estero. Tra questi 64 milioni di italoamericani anche Sir Richard Joseph Menn, venuto dalla California in Italia sulle tracce di suo nonno per ritrovare le proprie radici.

“Partono ‘e bastimenti pe’ terra assai luntane…” cantavano gli emigranti in viaggio verso il sogno americano. E su uno di questi bastimenti trovò posto all’inizio del secolo scorso Costantino Annunzio Santopaolo di Arcavacata di Rende. Dalla Calabria alle Americhe, un viaggio lungo e pieno di disagi. Si stava ammassati sui ponti o nelle stive delle navi, si giungeva dopo mille peripezie nella bellissima baia naturale in cui è situato il porto di New York, dove campeggia la Statua della Libertà. Qui i passeggeri con passaporto americano e quelli che occupavano la prima e la seconda classe venivano ispezionati superficialmente nelle loro cabine e, scortati a terra da ufficiali dell’immigrazione, potevano sbarcare tranquillamente. Invece i passeggeri di terza classe, il cui afflusso era sempre altissimo, venivano trasportati sul battello del dipartimento federale Americano dell’immigrazione a Ellis Island, un isolotto di fronte a Manhattan, divenuta dal 1894 casa di prima accoglienza, per sottoporsi a una più dura ispezione. Per questo motivo tra gli immigrati Ellis Island meritò il nome di “Isola delle lacrime”.

La storia della famiglia dalla quale Richard discende inizia così, ed è simile a tante altre di milioni di emigranti. Costantino Santopaolo e Teresa Maria Antonia Sonandres: il coraggio di avventurarsi e provare ad iniziare una vita in questo lontano Paese. Angosciati dalla povertà, dalla miseria ma carichi dell’entusiasmo dei giovani, incoscienti del futuro difficile a cui andavano incontro e delle difficoltà, delle lacrime dei primi tempi che furono, immaginiamo, tante, non si arresero. Dal loro matrimonio nacque tra gli altri Evelina Valentina Santopaolo. Evelina nel 1950 sposò Richard Otto Menn e da questa unione nacquero cinque figli tra cui, nel 1952, Richard Joseph. Richard è nato nel vecchio quartiere italiano di Columbus Park, Kenosha, nel Wisconsin, città tra l’altro gemellata con Cosenza, dove gli immigrati calabresi si stabilirono e fondarono la chiesa di Nostra Signora del Santo Rosario di Pompei, e dove ha frequentato il liceo. Richard aveva sempre sentito parlare in italiano o meglio in dialetto calabrese, ricordava i bellissimi costumi, le tradizioni e i cibi della Calabria e non le ha mai dimenticate. Fin da bambino, sognava di visitare l’Italia ed il suo primo viaggio lo fece insieme con le sorelle Jude e Susan, ma si avventurò, racconta lui stesso, “non più a sud di Pompei!”

Sir Richard Joseph Menn per via dei suoi studi e del suo lavoro di famoso e preparato storico dell’arte, ha visitato più volte il nostro Paese anche perché è stato insignito dal Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, dei privilegi del Cavalierato di San Gregorio Magno ed è uno dei soli 28 uomini in tutto il mondo a ricevere il grado più alto di San Gregorio, quello di Cavaliere di Gran Croce. E’ anche Cavaliere di Grazia Magistrale dell’Ordine di Malta, Cavaliere della Rosa, e di San Michele Arcangelo. Attualmente Richard vive a Fullerton, in California e in questa terra ricca di presenze italiane continua ad avere in cuore un sogno: visitare la sua terra d’origine, la Calabria.

Il sogno incomincia a diventare realtà quando un anno fa, grazie al tanto demonizzato Facebook, Richard inizia a fare una ricerca che lo porta ad entrare in contatto con i lontani parenti del nonno, Costantino Santopaolo, e a dare un volto ai nomi di cui aveva sentito raccontare per tutta una vita. Nello stesso periodo Richard sta leggendo il libro di Mark Rotella, “Stolen Fichi”. Come un viaggiatore del grand tour, ne i “Fichi Rubati”, Mark Rotella, italo-americano di terza generazione, affronta un viaggio, dal Pollino allo Stretto, alla scoperta della città natale dei suoi nonni paterni e in compagnia del suo mentore Giuseppe. Il viaggio in Calabria è per lui soprattutto un viaggio all’interno della propria anima e delle proprie radici, un viaggio di riscoperta di quella italianità che spesso in forme meticce caratterizza gli italiani emigrati in America. Il racconto materializza nella mente e nel cuore di Richard la possibilità di mettersi in viaggio verso la Calabria. E così, accompagnato dal suo caro amico, come nel libro, di nome Giuseppe, dalla sorella Jude e dal nipote Nash, Richard arriva in Calabria. Una delegazione della famiglia Santopaolo di Arcavacata di Rende, mercoledì 26 novembre ha atteso il suo arrivo; poi l’incontro con il cugino Vincenzo Santopaolo di ben 95 anni e con l’intera famiglia di discendenti. L’unica difficoltà è data dalla lingua e tutti si prodigano perché venga superata e per far sì che nel suo tour calabrese Richard e i suoi familiari possano conoscere i luoghi originari dai quali partirono gli antenati, visitare e porgere omaggio a coloro che non ci sono più e conoscere i monumenti, le chiese, il Santuario di San Francesco di Paola, le bellezze di questa terra. Prima di lasciare la ritrovata famiglia, Sir Richard ha voluto che venisse celebrata, presso l’antica Chiesa di Santa Maria della Consolazione in Arcavacata, una S. Messa di ringraziamento e di lode al Signore che, come ha sottolineato il Parroco Don Michele Buccieri, ha permesso in modo sia pure così inconsueto di ritrovarsi nell’abbraccio della famiglia di origine.

La celebrazione ha racchiuso in sé altri e commoventi significati. In questa felice circostanza Vincenzo e Costantina Santopaolo i cugini diretti di Sir Mann, hanno ricordato la celebrazione delle loro nozze. Il 12 febbraio 2015 infatti conteranno ben 65 anni di vita insieme! Gli sposi hanno ricevuto in dono, grazie a Richard, una Benedizione particolare di Papa Francesco. Una pergamena con benedizione del pontefice è stata, poi, distribuita ai presenti per commemorare gli oltre 400 anni della permanenza della famiglia Santopaolo in Arcavacata di Rende, insieme ad un Rosario pontificio, benedetto personalmente da Papa Francesco. Al termine della celebrazione, dei fuochi pirotecnici hanno salutato l’evento a cui Sir Richard ha partecipato in grande uniforme. E’ seguita poi una grande festa dove sono stati gustati cibi tipici calabresi, dove si è avuto uno scambio di doni e conclusasi con abbracci e lacrime.

Quello vissuto è stato certamente un evento straordinario per questa famiglia che ha avuto la possibilità di riunirne tutti i membri e ricordare le proprie radici. La famiglia è fondamentale per la vita di ognuno di noi, rappresenta il legame forte con noi stessi, e rappresenta ali e radici: quelle ali che servono a volare insieme, e le radici per rimanere ben saldi nella vita. Come è stato sottolineato da Sir Richard “la famiglia è quel legame che non si spezza neanche quando siamo lontani!”. Un incontro che ha celebrato la bellezza della famiglia, di coloro che non ci sono più o che sono lontani da questa terra.

La piccola ma preziosa storia che vi abbiamo raccontato ricorda ai giovani e meno giovani, che le distanze non spezzano l’amore, che il valore della famiglia va al di là delle frontiere e, in questo caso, anche dell’oceano. “Il volto della Madonna di Arcavacata sarà prezioso e avrà da questo momento un posto speciale nella mia casa e nella mia vita. A questi ricordi, a questo sogno realizzato mi afferro saldamente in ogni momento che verrà della mia esistenza”. Ci ha salutato così questo sensibile e distinto signore dal sorriso che conquista. Un pezzetto di Calabria siamo certi è volato via con lui.

Luisa Loredana Vercillo

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