Sila: se il lago Ampollino “sparisce”
La “guerra” era stata dichiarata esattamente un anno fa quando in un convegno a Rende, i manager dell’impresa, A2A, proprietaria degli impianti idroelettrici silani, annunciarono che era necessario svuotare i laghi silani, Arvo e Ampollino per evitare strozzamenti degli impianti e per assicurare l’erogazione dell’acqua a valle. Le conseguenze transitorie della operazione: qualche pesce morto ed un po’ di acqua torbida, avevano assicurato gli ingegneri, insieme alla rassicurazione che non vi erano finalità di migliorare e/o potenziare la produzione di energia elettrica, bensì quella di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento irriguo-potabile del territorio e della popolazione interessate; quindi prevista la sola rimozione del materiale che in oltre 20 anni si è depositato contro le opere sommerse. La società che ha rilevato i laghi dall’Enel si sorprendeva per il clamore mediatico, visto che lo svuotamento è previsto dalla legge ed è un obbligo per la sicurezza. Ne seguirono interrogazioni parlamentari, e proteste dei cittadini.
Da ieri mattina la questione si è ripresentata: sit-in di protesta, un’interrogazione parlamentare di due deputati del M5S e si paventa anche nei prossimi giorni una formale denuncia da parte di Legambiente.
Al sit in di ieri hanno partecipato una delegazione dei circoli legambiente di San Giovanni in Fiore e di Petilia Policastro, oltre che di un gruppo di appassionati di pesca sportiva. Si sono dati appuntamento sulla diga del lago Ampollino per prendere visione di quanto sta accadendo al lago alla luce della decisione di A2A di procedere allo svuotamento del bacino. Si presta attenzione dunque a quanto sta accadendo da tre giorni circa lo svuotamento del bacino, con la supervisione dei sindaci dei paesi interessati come Crotonei e della Guardia Forestale.
In relazione all’ interrogazione parlamentare “i grillini” con Dalila Nesci e Paolo Parentela, contestano che quella che sta avvenendo in Sila è una operazione di svuotamento “senza autorizzazione” ritenendo che l’impresa A2A voglia eseguire non lavori di manutenzione ordinaria, ma dei lavori che portino un cambio sostanziale dello stato dei luoghi che nessuno ha autorizzato.
La denuncia all’autorità giudiziaria sarà presentata nei confronti della società “A2A” per alterazione dei luoghi in una zona del Parco nazionale senza la necessaria autorizzazione. Porta bandiera dell’iniziativa è Legambiente che intende mobilitare le proprie forze contro i lavori di manutenzione del lago Ampollino. Legambiente, chiede “all’Ente parco un sollecito intervento per fermare lo scempio che la multinazionale dell’energia elettrica sta mettendo in atto e chiediamo di ripristinare la legalità in un’area protetta che continua ad essere oggetto di utilizzo predatorio”. Nicoletti, il rappresentante nazionale Legambiente per le aree protette, sostiene che “Legambiente agirà in ogni direzione per far valere il rispetto della legalità e degli interessi del territorio silano, ma nel frattempo chiediamo all’Ente parco di intervenire con urgenza per impedire che lo scempio si completi intimando ad A2A di sospendere le attività e ripristinare lo stato dei luoghi. Analoga richiesta formuleremo al Ministro dell’ambiente e alla Regione”. Tutto questo alla luce del fatto che le norme che disciplinano il Parco nazionale della Sila, e quelle a tutela del paesaggio, impediscono che si possa ridurre di 16 metri il livello di un bacino idroelettrico senza che questo venga preventivamente autorizzato. I cittadini delle popolazioni interessate intendono far rispettare le norme a tutela del Parco nazionale della Sila ponendosi come interlocutori competenti.
Luisa Loredana Vercillo
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