L’innovazione digitale per una mobilità accessibile: vi raccontiamo il progetto TRIPS

L’innovazione digitale per una mobilità accessibile: vi raccontiamo il progetto TRIPS. Oggi ne parliamo con gli esperti che hanno curato la parte tecnologica del progetto, gli ingegneri Carolina Launo e Simone Porru di T Bridge del Gruppo BV Tech.

“La capacità di un popolo e di uno Stato di includere e porre in una condizione di eguaglianza sociale un soggetto disabile è indice del suo livello di civiltà. Tale capacità si traduce tout court nell’evitare che una disabilità si trasformi in un handicap, ovvero nell’evitare che ostacoli e barriere impediscano alla persona disabile di esprimere il suo potenziale. La presa di coscienza collettiva sulla distinzione fra disabilità e handicap, le cui origini possono essere rintracciate nel 2007 con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, responsabilizza l’uomo nei confronti del soggetto disabile, e dovrebbe ormai essere considerabile come un concetto ben noto e condiviso” avvia la conversazione l’ing. Launo.

“Ostacoli e barriere esistono in natura, ma è altrettanto vero che la progettazione di artefatti e servizi umani ne può, come troppo spesso accade, introdurre di nuovi, trasformando a tutti gli effetti la disabilità in handicap. Come afferma Liz Jackson, fondatrice di “The Disabled List”, occorre solamente avere empatia durante la progettazione, se le persone per cui si dichiara di avere empatia risultano escluse”, continua l’esperta di T Bridge.

L’Unione Europea e i suoi Stati membri, ratificando la Convenzione delle Nazioni Unite, si sono ufficialmente impegnati a rispettare tutti i diritti delle persone con disabilità, fra cui il diritto alla mobilità e alla vita indipendente. Nonostante ciò, in diverse aree dell’UE questi diritti sono ancora ben lontani dall’essere effettivamente soddisfatti, e molti dei sistemi di trasporto attuali risultano non accessibili. Vista la crescente numerosità delle persone con disabilità, il problema, se non affrontato in modo opportuno, risulta destinato ad aggravarsi. Solo in Italia, il Censis ha stimato in oltre 4 milioni le persone con disabilità, con un incremento atteso di ulteriori 2.5 milioni entro il 2040.

Queste criticità a livello europeo hanno inciso nella vostra idea progettuale?

“Considerate queste premesse, l’Unione Europea ha ritenuto necessario inserire nella sua agenda il tema e le problematiche legate all’accessibilità. La Commissione Europea ha anche pubblicato una proposta di direttiva per l’adozione dell’Atto Europeo di Accessibilità (AEA), con lo scopo di definire i criteri di accessibilità per prodotti e servizi considerabili come fondamentali per le persone con disabilità, sia temporanea sia permanente, che tutti gli Stati membri dell’UE avrebbero l’obbligo di rispettare nel caso in cui venisse approvata la direttiva di riferimento per l’adozione dell’AEA. Fra le azioni intraprese dall’Unione Europea rientra il finanziamento di progetti a favore dell’accessibilità dei trasporti”, continua l’ing. Porru.

“Nell’ambito del Programma di Innovazione e Ricerca Horizon 2020, con un budget di 2,83 milioni di Euro, il progetto TRIPS, iniziato a febbraio 2020 e destinato a concludersi a fine gennaio 2023, vede la partecipazione di 7 città pilota (Lisbona, Zagabria, Bologna, Cagliari, Bruxelles, Sofia e Stoccolma) ed il coordinamento di 11 partner in 8 paesi europei, tra cui noi della BU Trasporti e Logistica di T Bridge (gruppo BV Tech) in qualità di esperti in integrazione di sistemi e mobilità. TRIPS ha l’ambizione di rendere il trasporto pubblico più accessibile per le persone con disabilità, gli anziani e, più generale, chiunque risulti penalizzato dalla situazione attuale. TRIPS si focalizza sui più comuni ostacoli incontrati dagli utenti del trasporto pubblico, e mira a implementare le azioni necessarie per evitare la creazione di ulteriori ostacoli di qualunque genere nel trasporto urbano”, afferma Porru.

Per raggiungere questi obiettivi di progetto quali sono stati gli aspetti che avete preso in considerazione ed approfondito?

“In TRIPS si è proceduto all’individuazione dei trend di tecnologie digitali di interesse per l’accessibilità, tecnologie ormai pervasive nell’ambito delle moderne soluzioni di mobilità e il cui elevatissimo potenziale rispetto all’accessibilità risulta chiaramente ancora da sfruttare appieno. Sia il Machine Learning che la Big Data Analytics risultano essere le aree più promettenti in termini di impatto, portando a sempre maggiori capacità nella comprensione delle istruzioni vocali, nell’osservazione dell’ambiente circostante, e nell’interazione fra persone e oggetti, di cui sono esempio, rispettivamente, gli assistenti virtuali on-board, le app che utilizzano i sensori dello smartphone per recuperare informazioni sul contesto, e i sistemi per l’attraversamento degli incroci in sicurezza (Safe Intersection Crossings)”, rileva l’ing. Porru.

“Nell’automazione dei trasporti, occorre notare che la guida autonoma non riguarda solo le auto, ma anche altri mezzi di particolare interesse per il trasporto pubblico, come i treni. Non solo: l’automazione è anche fondamentale per i servizi per l’accesso ai mezzi pubblici, come gli ascensori, che risultano indispensabili per le persone con disabilità ai fini di usufruire, ad esempio, della metro, nel caso si richieda l’accesso a piattaforme disposte su più livelli. A Copenaghen, la linea metro Cityringen affianca tali servizi a distributori e vidimatori di biglietti automatici installati in modo idoneo per l’utilizzo da parte di persone in sedia a rotelle. TRIPS ha voluto porre in evidenza la necessità di assistere le persone con disabilità non solo durante il viaggio, ma anche prima del suo inizio: le tecnologie legate al Pre-trip Concierge and Virtualization sono orientate a queste tematiche, rendendo facilmente accessibili tutte le informazioni necessarie prima e durante il viaggio sia alle persone con disabilità sia a coloro che le assistono”, evidenzia l’ing. Launo.

“I risultati del progetto sulle tecnologie digitali si rivelano essenziali per le autorità con potere decisionale in materia di trasporti, rappresentando un riferimento per l’individuazione delle tecnologie innovative da includere nelle soluzioni di mobilità future da promuovere e supportare. Gli esempi dei casi di studio dimostrativi nelle cinque città europee, con le loro differenti caratteristiche, potranno essere un punto di riferimento per altre Amministrazioni pubbliche regionali e locali (come, ad esempio, la Regione Calabria ed i suoi Comuni con difficoltà di accessibilità) interessate a impiegare la metodologia sul loro territorio”, concludono gli ingegneri Launo e Porru.

Con questa opportunità allo stesso tavolo si potrà riunire l’ecosistema locale (in primis la comunità delle persone diversamente abili) per definire un lavoro di progettazione sinergico (e di Co-Design) al fine di selezionare un set di soluzioni applicabili sul territorio, sulle quali sarà anche previsto un Memorandum of Understanding tra le parti.

Opportunità importanti anche per il territorio calabrese. Maggiori approfondimenti sul sito di progetto https://trips-project.eu/

*Marco Carmine Foti
*selezionato tra gli esperti di riferimento per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e membro del Comitato Tecnico per la definizione delle Linee guida dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile. Membro di più comitati tecnici per la redazione  del Piano Regionale dei Trasporti

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