Spirlì: “Chiudere i territori e le attività 25, 26 e 1 lo trovo un atto quasi criminale”

CATANZARO – “Chiudere i territori e le attività produttive come la ristorazione nelle tre giornate in cui la massima solidarietà e il senso di affratellamento trovano coronamenlo trovo un atto quasi criminaleto, e decidere già da oggi che in quei giorni non ci si debba spostare nemmeno di poco, lo trovo un atto quasi criminale”. Lo ha detto il presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì in riferimento al Dpcm presentato ieri dal premier Conte.

“Vuol dire – ha aggiunto Spirlì – che vogliamo fare abbassare definitivamente le saracinesche ad attività in grado in quei periodi di fare un po’ di cassa. E’ la dimostrazione ormai acclarata di un Governo che non ascolta le Regioni e i territori e che soprattutto si chiude intorno a decisioni già prese, presentate poi in conferenza Stato-Regioni già blindate”.
Per Spirlì “il Governo è tetragono a qualsiasi disponibilità. Diventa inutile a questo punto continuare a far lavorare le Regioni, che sono il bastione sui territori, quando il Governo ha deciso in modo così ottuso. Un Natale così duro e difficile forse l’Italia non se lo merita. Però è già deciso e ci sembra quindi inutile pensare di poter avere con loro un confronto. Bisogna fare capire in tutti i modi che i territori, soprattutto i nostri, hanno delle esigenze che non sono solo quelle delle grandi città”.
Alla domanda su eventuali suoi contatti con il fondatore di Emergency, Gino Strada, impegnato in Calabria nel contrasto alla pandemia Covid 19, il presidente facente funzioni ha tagliato corto: “di strada ne faccio tanta ogni giorno: 130 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno. Mi basta quello”. (ANSA).

Commenta