Lamezia Terme, oggi riapre la scuola. Gli auguri del sindaco Mascaro: “Che sia una grande ripartenza umana e sociale”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – “Il suono della campanella questa mattina ha dato ufficialmente il via al nuovo anno scolastico ed ha inoltre scandito gli attimi di una grande ripartenza umana e sociale.
Dopo mesi di incommensurabile sofferenza, questo inizio segna il vero grande momento di uscita da quel triste e angusto lockdown che ha profondamente segnato la nostra vita.
Cari studenti, mi rivolgo a Voi, ai Vostri docenti ed a tutto il personale scolastico, con accorato affetto e speranzosa vicinanza, condividendo tutte le difficoltà che ancora, purtroppo, non ci consentono di vivere liberamente la gioia che ogni anno ha accompagnato il primo giorno di scuola.
Vi invito, però, a non soffermare il Vostro sguardo sulla mascherina, che inevitabilmente in tanti momenti copre il sorriso dei Vostri compagni, ma utilizzatelo quale strumento di comunicazione di ciò che prova il Vostro cuore e la Vostra mente.
La cultura è gioia e la scuola non può che esserne perfetta cornice allinterno della quale ognuno di Voi può diventare protagonista indiscusso della vita attraverso passione ed impegno.
Vi esorto a non lasciare che la paura sia padrona del Vostro tempo ma lasciatevi rapire dall’entusiasmo della amichevole condivisione della prima e più importante esperienza di vita rappresentata proprio dallapprendimento didattico.
Oggi un’intera città gioisce perché finalmente Voi giovani, dopo mesi di doloroso isolamento, riacquistate la speranza del futuro che solo conoscenza e approfondimento possono proiettare nella realtà.
L’amministrazione comunale, che ha con tanto impegno lavorato per consentire che oggi quei cancelli si potessero spalancare, continuerà a starVi accanto, seguendoVi lungo tutto quel cammino che dovrà portarVi ad essere artefici e protagonisti di una umanità migliore.
Con gioia, quindi, inizia un nuovo anno scolastico ricordando sempre che chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione (Victor Hugo).”

Commenta