La Provincia di Cosenza chiude i bar nelle scuole fino a gennaio. Il dirigente del Liceo “Telesio”: “Decisione incomprensibile che mina anche la tenuta sociale delle nostre comunità”

COSENZA – In data 22 settembre il Dirigente del Settore Bilancio Programmazione e Patrimonio della Provincia di Cosenza, ha disposto la sospensione dei servizi di ristoro nelle scuole fino al mese di gennaio.

Il Dirigente Scolastico del Liceo Classico ‘Telesio’ di Cosenza, ing. Antonio Iaconianni, sgomento, ha così commentato: «Resto basito da una simile decisione che, a mio parere, aggiunge disagio a disagio: stiamo attraversando il momento più difficile dal dopoguerra, sta cambiando in peggio la nostra quotidianità, ognuno di noi affronta mille problemi legati ad una pandemia che non allenta la presa, anzi che cresce a livello mondiale a ritmi preoccupanti, allora è quanto mai necessario che ognuno di noi faccia la propria parte per garantire quei diritti che è chiamato, per la sua funzione istituzionale, a tutelare.

Noi – ha continuato il Preside – come Liceo ‘Telesio’ ci stiamo impegnando, da aprile (lavorando notte e giorno io ed i miei più stretti collaboratori), per garantire il diritto all’istruzione ai tanti studenti che si affidano alle nostre cure: infatti partiremo il 24 nella massima sicurezza e con una organizzazione dettagliata e minuziosa con dei protocolli interni che sono frutto di un lavoro intenso e che garantiranno sicurezza e quindi istruzione. Ma non c’è solo il diritto all’istruzione che compete a noi della scuola, ci sono anche altri diritti, che forse vengono ancora prima e che competono ad altri, e sono diritti come il lavoro che garantiscono la tenuta sociale di un Paese e di una comunità.

Con questa decisione – ha aggiunto Iaconianni – la Provincia di Cosenza, mi sembra abbia messo in discussione anche il diritto alla salute ed il diritto al lavoro. Si moltiplicano, in questo modo, i rischi connessi alle possibilità di contagio, mettendo alunni, docenti e personale ATA, in condizioni di pericolo ancora maggiori perché, voglio dirlo con franchezza, sarà umanamente impossibile rimanere per 6,7,8 ore senza mangiare e bere, e tutto ciò che arriverebbe dall’esterno (a meno che non ci si metta a controllare gli zaini di 1100 studenti e le borse di oltre 110 docenti e ATA) potrebbe essere veicolo di contagio. E poi c’è il problema, non secondario, che altre famiglie vivranno il dramma della perdita di lavoro, con tutte le ricadute che questo avrà sul nostro tessuto sociale. Infine, con non poco rammarico, sottolineo che nella disposizione della Provincia si parla di un incontro con alcuni Dirigenti Scolastici: che ben vengano gli incontri, ma in futuro sarebbe il caso di sentire, senza alcuno spirito polemico, ma in un’ottica di leale collaborazione istituzionale, anche le altre categorie interessate come famiglie, studenti e lavoratori della scuola. Spero – ha concluso il Dirigente – che la Provincia di Cosenza possa, in tempi brevi, rivedere questa disposizione omologante in quanto ogni realtà scolastica è strutturalmente e logisticamente diversa,  e pronunciarsi per la riapertura di queste indispensabili attività».

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