Italia zona protetta. Ecco le nuove abitudini degli italiani

Italia zona protetta. Ecco le nuove abitudini degli italiani.
I bar e i ristoranti dovranno chiudere entro le ore 18 e potranno aprire dopo le 6. Nell’orario di apertura dovranno rispettare le norme sulle distanze di sicurezza.
Pub, discoteche, sale giochi, centri di aggregazione, ma anche sale scommesse. Tutti chiusi. Fino al 3aprile. Stesso discorso per musei, cinema e teatri.
In caso contrario, davanti cioè alle violazioni, gli esercizi commerciali rischiano la chiusura. Nel fine settimana, infine, sempre non per rischiare assembramenti saranno chiusi i centri commerciali.
Saranno proibiti anche gli assembramenti nelle piazze.
Non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, «per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare», come ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Gli spostamenti saranno consentiti ma solo per comprovate necessità personali, di lavoro o di salute. Varrà lo strumento dell’autocertificazione.
Dunque per il momento restano regolari le corse di treni e bus, mentre molti voli sono stati soppressi, soprattutto quelli verso gli aeroporti di Malpensa e Linate. Per i trasporti urbani ed extraurbani è stata inoltre disposta un’azione straordinaria di sanificazione delle vetture.

Si ferma anche lo sport: la seria A bloccata, così come tutti gli altri campionati, fino al 3 aprile. Accesso vietato a chi frequenta palestre, centri sportivi e spa.
Sospese tutte le celebrazioni religiose.

Viene uniformato lo stop alle scuole, di ogni ordine e grado, e alle università fino al 3 aprile. Un provvedimento preso inizialmente per la zona arancione e che da oggi entrerà in vigore in tutta la Penisola. Non si svolgeranno più – fino al 3 aprile – nemmeno le riunioni collegiali degli organismi didattici. Sono sospesi tutti i corsi professionali e i master e le attività formative. L’unica eccezione per i corsi di medicina e le attività tirocinanti sempre in ambito sanitario. Sono bloccati anche i concorsi pubblici e le selezioni, gli esami della patente.

I furbetti del virus saranno perseguiti. Ci si può spostare solo per comprovate necessità (lavorative, motivi di salute, rientro al proprio domicilio o residenza) compilando una autocertificazione. Chi viola le prescrizioni rischia fino a 3 mesi di arresto e una multa di 206 euro. Pene ancora più gravi potranno essere comminate a chi, infetto, fuggirà dalla quarantena. Il reato che si prospetta è quello di delitto colposo contro la salute pubblica. Spetterà ai singoli prefetti delle province farà rispettare i divieti, a loro anche il compito di avvisare i cittadini delle conseguenze in caso di infrazioni.

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