Lamezia, al “Borrello-Fiorentino” presentato un “Diario di guerra” per non smarrire la memoria dei ricordi

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Considerata la vicinanza delle due date e la rilevante importanza della necessità di riflettere con sistematicità e significatività sui messaggi intrinseci delle due giornate, nell’Istituto Borrello Fiorentino si è ritenuto di dedicare il periodo compreso tra il 27 Gennaio ed il 10 Febbraio ad una rassegna di attività dal suggestivo e significativo titolo: “Pensieri Rammemoranti per non dimenticare la Banalità del Male. E-Venti e fram-Menti fra le classi” sulla scorta di forti riflessioni teoretiche del novecento (da M. Heidegger ad Hannah Arendt).

La rassegna così per come organizzata si è conclusa lunedì 10 febbraio, in occasione della Giornata del Ricordo, in cui presso il Bibliopoint di Via Matarazzo il Dott.re Eligio Motolese ha incontrato alcuni degli studenti per raccontare “Il diario di guerra di Marco Marozzo”., Il racconto di tale diario è contenuta nel libro biografico del suocero Marco Marozzo, scritto dallo stesso Motolese e scaturente dall’aver egli stesso ritrovato, dopo la morte di papà Marco tale manoscritto in cui fittamente venivano trascritti dal Marozzo, eventi storici ed emozioni personali di un giovane marinaio ventenne imbarco nell’incrociatore Trento dal 1940 al 1942.

Il Dott.re Motolese con grande slancio ed abnegazione dopo ben due anni di riscrittura dello stesso ha ritenuto di doverlo divulgare in un interessante libricino nel quale ha raccontato le ansie, le paure, le speranze e l vita di un uomo normale e comune che ha attraversato le temperie del secondo conflitto bellico in qualità di soldato. Il lavoro del Motolese è sicuramente un unicum in quanto si compone di tre elementi: il documento originale e originario, ovvero il Diario, il quale risulta essere conservato con tale cura da emozionare qualsiasi osservatore; il libro del Motolese stesso; ed infine un cortometraggio divulgativo in cui si intrecciano eventi storici con vita vissuta da Marozzo negli anni in cui venne scritto il diario ed in quelli successivi della sua lunga e semplice vita familiare.

All’incontro al Borrello Fiorentino sono stati presentati, mostrati e narrati tutti queste testimonianze dirette ed indirette arricchite ulteriormente dalla presenza della moglie del Dott.re Eligio la signora Francesca Marozzo. Entrambi i coniugi sono stati uomini di scuola e per loro incontrare una scolaresca per raccontare e testimoniare con passione ed emozione parte della loro vita è stata una vera emozione.

La Dirigente Scolastica prof.ssa Angela De Carlo ha tenuto fortemente che gli studenti del Borrello Fiorentino e loro insegnanti conoscesse queste splendide persone che hanno saputo conservare in uno scrigno la memoria di un ricordo e che ancor più lo hanno divulgato affinché chiunque potesse arricchirsi con tale autentico memorabile incontro.

Ella nelle sue riflessione introduttive ha richiamato gli indiscutibili motivi di autenticità e di interesse del diario di Marozzo, ai fini di una riflessione generale sul ruolo della memoria, tema centrale della Giornata del Ricordo, sottolineando il senso forte della divulgazione di documenti e fonti personali come la testimonianza contenuta nel diario, che con la sua coerenza verso quei valori fondanti dell’esistenza, lascia riflettere sulla possibilità “remota”, che volendo la vita offre altre vie e altri compromessi oltre le armi e le battaglie.

Così come, proprio nell’attimo in cui si stava discutendo sugli esempi storici, quasi sacri e inavvicinabili come un manoscritto da proporre agli studenti, intervenendo telefonicamente e in viva voce, ha voluto evidenziare l’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione dott.ssa Giorgia Gargano impossibilitata ad essere presente ma fermamente concorde nel sottolineare l’importanza di ricordare e trasmettere ciò che è accaduto ai giovani di oggi. Fondamentale è stato ribadirlo nel giorno destinato al ricordo delle vittime delle Foibe.

E’ stato lo stesso Motolese a spiegare le circostanze che lo hanno portato al ritrovamento fortuito del diario manoscritto del suocero e alla sua pubblicazione, resa in qualche modo “necessaria” per quella che fu la sua partecipazione dello stesso Marozzo agli eventi di guerra dei quali ebbe la sorte di essere diretto testimone, tra gli anni ’40 e ’42. Due anni in cui, in qualità di sottocaposegnalatore, fu imbarcato sul cacciatorpediniere Trento. Un diario scritto nei momenti di pausa durante l’imbarco, strumento di trasmissione spontanea e cronachistica ma impregnato di immediatezza ed emozioni non comuni – improvvisamente assurto, per circostanze inaspettate e imprevedibili e in virtù di un legame affettivo e familiare, a eredità di un passato così apparentemente lontano divenuto contemporaneità, attestazione viva di ciò che è accaduto e che potrebbe riaccadere coinvolgendo in catastrofi universali, uomini o intere famiglie.

“Motolese – come si legge in una nota- non ci si sofferma sul compiangere alcuno, quanto invece si vuole trarre dai testimoni della storia, come questo giovane marinaio, apprendimenti che diventano momenti di riflessione su quanto accaduto per non rivivere le medesime incoerenze umane e storiche”.

Altri aspetti di significatività segnalati hanno fatto riferimento alla figura stessa e alla personalità del Marozzo nei suoi tratti umani e nel suo significato di esempio, di chi ha compiuto la storia in modo semplice, quotidiano, straordinario, riconoscendone quali valori fondanti l’amore patrio di un combattente della Marina Militare Italiana e quello per la sua famiglia, oltre che un’esperienza di semplice e popolare fede religiosa. Da tali principi cardini, ideali puri, ha preso voce un’intera esistenza in un periodo di guerra, realtà che tra loro sembrerebbero contraddittorie ma che divengono coerenti in un uomo di umili origini ma dai valori solidi della vita che ha trasmesso ai suoi figli.

Momento cardine dell’intera manifestazione, l’esposizione dal vivo del manoscritto originario degli anni di guerra.

Durante l’incontro sono stati presentati i lavori degli studenti delle classi coinvolte nell’ambito delle attività del Comprensivo che, iniziate il 27 gennaio, dovevano essere giunti a conclusione, in realtà la partecipata commozione di tutti gli intervenuti ha fatto sì che la Dirigente rivolgesse l’invito a ritornare nell’Istituto affinché anche altri studenti possano potersi misurare con una simile opportunità di crescita. Il Dott.re Eligio e consorte lusingati e ammirati hanno manifestato la loro totale disponibilità. I Fram-Menti di pensieri rammemoranti proseguiranno lunedì 17 Febbraio con altri studenti al plesso Borrello.

“E-Venti”, per come viene correttamente espresso dal titolo della rassegna, che contribuiscono alla realizzazione di una presa di coscienza costante e continua, in cui testimonianze, incontri, ricordi e memorie, possano fare sempre più com-prendere la necessità di non indulgere nel banalizzare la portata del Male.

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