Un caso di Buona sanità a Lamezia, “A volte basta alzare lo sguardo”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Significativa la testimonianza di Silvana Montilla, insegnante in pensione, che recentemente ricoverata all’Ospedale per la rottura del femore, è stata poi trasferita nel Centro di Riabilitazione San Domenico.

Rientrata a casa, dopo 40 giorni di ricovero, ha sentito il bisogno e l’urgenza di scrivere a codesta Redazione per ringraziare quanti si sono dedicati con passione e professionalità alla sua guarigione.

Tutto ciò sembra strano, dal momento che si segnalano sempre casi di mala sanità, di negligenza ed inefficienza, nonché di maltrattamento verso quelle che sono considerate le persone “fragili” della società, gli anziani.

Eppure, dell’equipe guidata dal chirurgo CHIODI e dello staff della rianimazione della Dott.ssa MONARDO, la signora Silvana rammenta con lucidità la competenza e l’umanità profuse.

Parimenti la struttura San Domenico di Platania del Dott. GAROche l’ha accolta per la riabilitazione necessaria al recupero dell’arto e della deambulazione.

La titubanza iniziale di trovarsi lontano da casa, e totalmente dipendente dagli altri ha a poco a poco lasciato spazio alla serenità, grazie all’amabile accoglienza di tutti i membri del Centro di Riabilitazione San Domenico che alacremente l’hanno supportata e monitorata senza mai perdere il sorriso e la gentilezza; medici, operatori OSS, infermieri e fisioterapisti.

“Racconto questa storia -ha concluso la signora Montilla-principalmente per evidenziare come una donna di 84 anni in condizioni di salute precarie sia stata curata attraverso le mani laboriose di medici e infermieri, e per evidenziare che non sono mai stata considerata come un’anziana, al termine di una vita, ma assistita in modo eccellente. Ricorderò sempre la gentilezza di Daniele, Rosanna, Maria, Tatiana, Giovanni, Michele e Rossella, i sorrisi d’incoraggiamento di Marta, Marzia, Giovanni, Emanuela e Valeria, validissimi fisioterapisti e presenza costante delle mie lunghe giornate al Centro di Riabilitazione. Mi sento di ringraziare, infine, tutti gli attori di questa storia, eroi quotidiani di cui nessuno parla e incoraggiare a rimanere quanti decidono di lasciare questa città in cerca di meglio.

In alcuni ambiti Lamezia docet”.

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