Un libro sul giudice cosentino Francesco Rose. Fatti e ricordi inediti di Cosenza e di mezzo secolo di storia del PCI

E’ stata pubblicata oggi da Aracne editrice la biografia dell’ottantanovenne giudice tributario cosentino Francesco Rose. Nel libro si narrano vicende e personaggi di Cosenza e della Valle del Savuto, e viene ripercorso mezzo secolo di storia del PCI: dalle lotte contadine del dopoguerra a Rogliano e Saliano alla “svolta” della Bolognina di Achille Occhetto.

Originario di Grimaldi, il giudice Rose (classe 1930) ha vissuto e studiato a Cosenza, per poi “emigrare”, per ragioni universitarie e di lavoro, prima a Milano e poi nella capitale. Ex sindacalista e segretario della sezione comunista del Rione Monti di Roma, Rose è stato anche coordinatore del Massimario della Commissione Regionale Tributaria del Lazio, presidente di due Usl e del Tribunale per i diritti dei malati dell’ospedale San Giovanni.

Dalla sua biografia, scritta dal giornalista Antonio Panei e intitolata “Francesco Rose, diario di un marxista libertario”, emerge un affresco inedito di un pezzo di storia italiana: i comizi a Cosenza pro monarchia del ministro della Casa Reale Falcone Lucifero, quelli dell’avvocato cosentino Filippo Coscarella per le elezioni al consiglio comunale ai tempi del partito dell’Uomo Qualunque, le riunioni degli anti-latifondisti di Rogliano e Saliano, le manifestazioni contro la speculazione edilizia e le battaglie per il risanamento delle borgate romane. Vicende personali che si intrecciano con quelle di personaggi del calibro di Togliatti, Terracini, Ingrao, Rodotà, Giovanni Berlinguer, Ugo Vetere e Petroselli. Francesco Rose è il fratello di Giuseppe Rose, avvocato e giornalista, morto a Tessano nel ’75, considerato uno degli esponenti più importanti dell’anarchismo calabrese.
Il libro si può acquistare on line sul sito di Aracne editrice al prezzo di 10 euro.

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