A proposito del Black Friday… ricordando Padre Giovanni Vercillo

Di seguito un pensiero di Paolo Vercillo su suo fratello Padre Giovanni, Frate Minimo molto amato nella comunità lametina e sambiasina in particolare, e di cui oggi ricorre il 28esimo anniversario della morte.

“Ormai noi italiani siamo diventati in tutti i sensi un popolo di stupidi, capaci di accettare tranquillamente qualunque tradizione anche quelle che, con noi, non c’entrano una mazza… La cosa peggiore è che li accettiamo e li condividiamo senza capirne il significato. L’importante è che la gente vada a spendere e tutto fa brodo…
I media, poi, a tutti i livelli te la ficcano nel cervello e non ragioni più, rimani fatto….. per sempre! Esci dal torpore per rifiatare e suonare le trombe in favore di qualche BUONISTA SINISTROSO che cerca di coinvolgerti nella crociata di non fare il presepe nelle scuole per non mortificare quella benedetta sensibilità che crea allergia… ai figli dei fratelli musulmani.
Ma ritorniamo al Black Friday…! Infatti, “chiri spiertazzuni” d’amerikani, che hanno tutti i legami del DNA composti da molecole di business…, si sono inventati il venerdì nero… perché già nel 1961 immaginavano che prima o poi anche gli allocchi europei avrebbero abboccato. Ed abbiamo abboccato!
Venerdì Nero, perché all’epoca i registri contabili dei negozianti si compilavano a penna, usando inchiostro rosso per i conti in perdita e quello nero per i conti in attivo. E il venerdì dopo la festa del Ringraziamento i conti finivano decisamente in nero… (come viene inteso da noi…) e allora in quel giorno idearono speciali sconti per gli sciocchi di turno.
Perdonatemi il troppo divagare, ma il mio post voleva ricordare un altro Black Friday che toccò in particolare la mia famiglia, la comunità di Arcavacata, la comunità di Sambiase – Nicastro, la casa circondariale di Cosenza, la comunità di San Francesco di Paola di Cosenza e di Paola. Infatti, 28 anni fa, il 23 novembre 1990 (venerdì), veniva a mancare p. Giovanni, persona indelebile per coloro che l’hanno conosciuta. I suoi insegnamenti e il suo operato hanno lasciato una scia inconfondibile del suo passaggio su questa terra (specialmente in quella di Sambiase…)
Da fratello, mi rimane l’amarezza e il rammarico di averlo conosciuto troppo tardi, tuttavia ebbi il piacere di apprezzarne le qualità umane e la sopportazione del dolore, condividendo ogni giorno della sua passione terrena, esperienza che mi ha cambiato per sempre la vita”.

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