Luigi Muraca: “Che politica dei trasporti è suddividere le rotte europee tra i 3 aeroporti come se si trattasse di 3 entità uguali?”
LAMEZIA TERME (CATANZARO) – “Apprendiamo con soddisfazione che la stagione estiva 2018 sia partita nel migliore dei modi e che l’Aeroporto di Lamezia abbia registrato un incremento dell’8% con 20.000 passeggeri in transito nei tre giorni di Pasqua”. Sono le parole di Luigi Muraca, Ex Vicepresidente SACAL S.P.A., in merito all’annuncio dato nei giorni scorsi dalla Sacal sugli incrementi registrati dall’aeroporto di Lamezia.
“Questo non ci sorprende – afferma – dal momento che il Presidente della Repubblica, emanando il Decreto n.201 del 2015, che inserisce Lamezia tra gli aeroporti di particolare rilevanza strategica, si è attenuto alla Costituzione ed al Codice della Navigazione, non ha scelto lo scalo lametino per ragioni politiche ma ha vagliato con attenzione i dati acquisiti e le potenzialità di ulteriore crescita”.
Due quesiti si pongono rispetto alla prevedibile crescita lametina, spiega Muraca, “peraltro annunciata da tutti gli stakeholder del settore, che punteranno nei prossimi anni sulle bellezze naturalistiche calabresi:
1) l’ENAC pone nelle aerostazioni un limite minimo di spazio per passeggero, al fine di evitare problemi di sovraffollamento e quindi di sicurezza. In particolare, nelle giornate di maggiore traffico, soprattutto nel periodo estivo, l’Aeroporto di Lamezia rischia di trovarsi frequentemente al di sotto di questo limite, in quanto l’aerostazione è diventata davvero un recinto angusto rispetto ai numerosi passeggeri in transito. E’ un fenomeno di inconfutabile evidenza che impone alla Regione Calabria, (che sorprendentemente ha deciso di non partecipare alla capitalizzazione della società), ed alla SACAL di intervenire rapidamente e realizzare l’attesa nuova aerostazione, senza la quale lo scalo di Lamezia rimarrà di particolare rilevanza strategica solo sulla carta. Ci preoccupa che dalla Regione e dalla SACAL non filtrino notizie incoraggianti in tal senso, l’aerostazione di Lamezia è la vera priorità nella politica dei trasporti calabrese.
2) Probabilmente connesso al primo quesito, non possiamo non chiedere alla Regione Calabria di superare un atteggiamento di esasperante equilibrismo in materia aeroportuale, riteniamo che il rapporto tra le istituzioni ed i cittadini debba essere improntato alla lealtà. Che politica dei trasporti è suddividere le rotte europee tra i 3 aeroporti come se si trattasse di 3 entità uguali? Se si vogliono mantenere in vita 3 aeroporti in una regione con meno di 2 milioni di abitanti è necessaria una strategia chiara per ognuno di essi ed è consigliabile, senza ecumenismi, ormai improduttivi anche sul piano elettorale, che la Regione spieghi ai cittadini che ci sono 3 aeroporti, di cui uno è la porta d’ingresso e d’uscita della Calabria e, se siamo bravi, anche uno degli scali più importanti del Mediterraneo (Lamezia), mentre gli altri due possono avere un mercato (termine caduto in desuetudine quando si parla di aeroporti) se si riesce ad elaborare un piano industriale.
Questo processo, va evidenziato, andava consumato prima che la SACAL partecipasse al bando per gestire tutti e 3 gli scali ma, senza alcuna polemica, non ci dispiacerebbe – conclude – neanche adesso capire se c’è la possibilità per Reggio Calabria di acquisire parte dell’enorme traffico siciliano o per Crotone di essere competitivo nell’area Adriatica”.
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