L’intervista. Marco Foti: “Realizzare un sistema di mobilità integrato per l’area conurbata di Lamezia”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Marco Carmine Foti, laureato presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, è un senior manager nel settore della mobilità, dei trasporti e della logistica. Facendo quattro chiacchiere sulla nostra Lamezia è venuta fuori una bella intervista che ho il piacere di proporre ai lettori di Lameziaclick.

Qual è il suo sogno Marco Foti? 
Da Calabrese e lametino di adozione, vedere realizzato un sistema di mobilità integrato per l’area conurbata di Lamezia Terme.

Lamezia Terme, a suo avviso è l’unione amministrativa di tre Comuni oppure realmente è un’area conurbata?
Lamezia Terme è il terzo Comune della Regione Calabria per popolazione, dopo Reggio Calabria e Catanzaro, e con i suoi 160 kmq di estensione, è al settimo posto per superficie. La sua area urbana, meglio denominata area “conurbata”, conta circa 120.000 abitanti ed è fra i primi 100 Comuni italiani per popolazione. La caratteristica che contraddistingue la nostra giovane città, costituita nel gennaio del 1968, è l’unione (amministrativa) dei territori di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia, elevando ad “alto” il livello di criticità nel sistema dei trasporti.
Tre nuclei urbani isolati e raccordati successivamente costituiscono di fatto un “problema” per qualsiasi Amministrazione. Ciò non deve distogliere l’attenzione dall’importanza della nostra città dal punto di vista agricolo, commerciale, industriale ed infrastrutturale per la posizione baricentrica nella regione essendo sede del principale aeroporto della Calabria (individuato dal Piano Nazionale tra i nove aeroporti strategici inseriti nella core network europea), di una stazione ferroviaria tra le più importanti della dorsale tirrenica e di uno svincolo autostradale dell’A2 rinnovato e da poco consegnato da ANAS.

Si deve quindi superare lo scoglio della “separazione” territoriale
La “conurbazione” di Lamezia Terme, dopo l’unione amministrativa dei tre centri, ha registrato una crescita demografica significativa, trend dovuto all’aumento del suo grado di attrazione nei confronti del comprensorio e dei piccoli comuni dell’hinterland in quanto gli stessi hanno sempre più bisogno dei diversi servizi (culturali, sociali, commerciali, sanitari, burocratici) e delle infrastrutture che offre la città. Ma la conurbazione tutt’oggi è “utopia”: il problema della qualità urbana e della sostenibilità rimane ancora irrisolto, e accanto al parco edilizio non pianificato, il territorio di Lamezia è segnato da una fitta rete di infrastrutture viabilistiche interne al centro urbano poco razionalizzate e gerarchizzate, funzionalmente scarsamente riconoscibili, soprattutto dai non residenti. Questo non lo dico io ma lo afferma il PSC del Comune all’interno del Quadro Conoscitivo, “Elemento della storia urbana”, rilasciato nell’ottobre 2009.

A suo avviso come si può intervenire?
Lamezia Terme necessita di una profonda rivisitazione del sistema della mobilità. In considerazione degli obiettivi nazionali ed europei di riduzione della congestione e degli impatti ambientali, nonché delle particolari specificità del contesto conurbato, a mio avviso un sistema di mobilità sostenibile ed innovativo deve essere caratterizzato dalle seguenti specificità:
• “corridoio di qualità”: un percorso privilegiato per il Trasporto Pubblico Locale (es. tram su gomma o busvia con sede riservata) tra l’aeroporto, la stazione di Sant’Eufemia, Sambiase e Nicastro. Interventi che possono essere realizzati con somme significative inferiori rispetto a quanto deve essere investito, ad esempio, per una infrastruttura ferroviaria;
• TPL: gerarchizzazione della rete di trasporto agendo anche mediante limitati interventi infrastrutturali atti alla valorizzazione e velocizzazione delle linee di forza del TPL quali corsie riservate, prioritarizzazione semaforica, specifica segnaletica. Miglioramento dei collegamenti trasversali tra l’ambito urbano dei tre centri ed i quartieri periferici, oggi demograficamente più sviluppati. In pratica, “servire l’area conurbata”, senza tralasciare i collegamenti interni ai tre “nuclei” in termini di maggiore visibilità/riconoscibilità del percorso ed infomobilità;
• Interscambio: valorizzazione del “sistema nodi-rete” prevedendo per esempio:
o infomobilità alle paline, alle fermate ed alla stazione ferroviaria, anche tra modalità di TPL differenti. Facciamo tesoro della, seppur limitata, sperimentazione dell’infomobilità, in tempo reale, in relazione al trasporto regionale su gomma in partenza dall’aeroporto di Lamezia Terme;
o valorizzazione di parcheggi scambiatori (park&ride), agevolando l’utilizzo della modalità di trasporto collettivo per i percorsi prettamente urbani;
o razionalizzazione dei percorsi di penetrazione urbana delle corse extraurbane, prevedendo attestamenti al di fuori delle tre aree urbane;
• innovazione: attuazione di interventi e soluzioni mirate alla promozione di modalità innovative di trasporto, attraverso quattro linee prioritarie di intervento:
o bike sharing, utilizzando la nuova pista ciclabile, opportunamente rivista e prolungata verso i centri delle tre aree;
o car sharing e car pooling, mettendo a disposizione dell’utenza piattaforme informative gratuite on-line, applicazioni web e social su smartphone;
o installazione di punti di ricarica per mezzi elettrici, nell’ambito di azioni di valorizzazione e promozione di sistemi di trasporto elettrico (auto, bici, scooter);
o realizzazione di sistemi di trasporto a chiamata per le aree maggiormente periferiche e a minor domanda (eventualmente anche solo per determinate fasce orarie), impattando positivamente sul costo del servizio di trasporto pubblico;
• “mobilità dolce”: promozione della mobilità “no car” a supporto di specifiche aree nei centri storici di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia, che necessariamente devono riprendere la propria valenza territoriale, migliorando la visibilità e la riconoscibilità dei percorsi per ciclisti e pedoni, o realizzando piste ciclabili connesse a quella già esistente.

Con quali disponibilità economiche è possibile intervenire e realizzare un sistema di mobilità complesso?
Certamente il bilancio del Comune non può farsi carico della rivisitazione del sistema di mobilità lametino, ma non può essere neanche trascurata l’opportunità di usufruire della programmazione regionale 2014-2020.

La Regione Calabria ha già ricevuto l’ok della Commissione Europea per la Programmazione Operativa Regionale nel periodo 2014-2020
È bene ricordare che l’obiettivo Tematico 7 nel nuovo POR, “Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete”, punta all’implementazione del sistema della mobilità regionale attraverso il miglioramento dei collegamenti tra le vie di comunicazione regionale e i nodi di interscambio, favorendo in questo modo anche il sistema portuale e interportuale.
L’inserimento “di un grande progetto di collegamento Multimodale Aeroporto – Stazione di Lamezia Terme Centrale – Germaneto – Catanzaro Lido” può facilitare lo sviluppo della mobilità nel territorio lametino, senza trascurare però l’obiettivo di “unificare” una volta per tutte le tre macro aree della città.

Che cosa si aspetta a breve/medio termine?
Mi rendo conto, e tutti ne siamo convinti, che la strada è ancora lunga. Ma non possiamo non pensare al futuro dei nostri figli, allo sviluppo della città, perché senza un sistema di mobilità efficiente il territorio non potrà mai crescere e puntare a diventare, come di fatto lo è, la terza città della Calabria.

Commenta