La marcia del pinguino Dindim, 8000 Km per amore
Ieri sera il TG 1, ha chiuso davvero con una di quelle notizie che ti riempiono il cuore e che ti fanno riflettere su quanto imprevedibile, meravigliosa, sia la vita, soprattutto quando assume risvolti che hanno dell’impensabile. La storia, che siamo certi farà in breve tempo il giro del mondo ,ci piace raccontarla come una vera e propria storia d’amore che arriva dal Brasile ed ha per protagonista un pinguino di Magellano ed il suo salvatore.
La storia vede coinvolto il continente più estremo della Terra, l’Antartide, dove i pinguini di Magellano vivono la colonia solo alcuni mesi dell’anno, migrano infatti dalle calde acque della costa del Brasile, migliaia di km più a nord, per venire qui ad accoppiarsi e a deporre le uova. Scavano delle buche profonde circa 1 metro e quella diventa la loro tana e la casa che accoglierà i piccoli pinguini. La Terra del Fuoco, la Patagonia argentina, tra le zone più affascinanti ed impervie della Terra, ospita questi esemplari che vanno e vengono in un continuo camminare, buffi come solo loro sanno essere, altri sono impegnati in un verso che dovrebbe attrarre l’attenzione delle femmine, altri ancora dormono beatamente. Centinaia di chilometri da percorrere, un vero sacrificio! Una maestria da acrobati, maschi e femmine ed il loro passarsi l’uovo tra le zampe, senza farlo cadere sul ghiaccio per dare vita… alla vita!
Sicuramente a seguito di un lieto evento riproduttivo è accaduto che a Joao Pereira de Souza, un pescatore brasiliano di 71 anni, abitante di un villaggio in un’isola appena fuori Rio de Janeiro, è toccato di salvare uno di questi buffi esemplari appartenenti ad una specie protetta. Era il 2011 infatti, quando Joao scopre un piccolo pinguino di Magellano. Il cucciolo è sofferente, incastrato nelle rocce, coperto di petrolio, quasi morente di fame; il pescatore lo prende tra le braccia e lo strappa alla morte. Lo porta in casa, lo pulisce per una settimana intera rimuovendo con delicatezza i residui di petrolio dalle penne. E quando lo rivede in piena forma gli ridona la libertà deponendolo in mare. Prima però vuole dare un nome al piccolo amico: Dindim. Poi lo saluta e lo consegna al mare con un sentimento di rammarico misto a gioia, certo di avergli ridato la vita ma anche di non rivederlo mai più. Ed ecco invece che accade l’impensabile. Passano i mesi, un giorno Joao vede sbarcare sull’isoletta il “suo” piccolo che con sicurezza lo riconosce e che diventa così ospite fisso della sua casa. Da quel momento Dindim trascorre otto mesi all’anno con il suo salvatore e passa il resto del suo tempo al largo della costa di Argentina e Cile per accoppiarsi e prendersi cura con la compagna, del suo ovetto.
Quello che ha dell’incredibile è che il pinguino dal 2011 è sempre ritornato dal suo amico pescatore e che ogni volta percorre circa 8.000 km per ritornare tra le sue braccia. Il biologo Krajewski, ha intervistato, come riporta il telegiornale, il signor Pereira de Souza per la Globo TV, la principale tv brasiliana, e ha spiegato: “Non ho mai visto nulla di simile prima. Credo che il pinguino ritenga de Souza parte della sua famiglia e, probabilmente, della sua stessa razza”.
Il pescatore dal canto suo commosso ha dichiarato: “amo il pinguino come se fosse mio figlio e credo che il pinguino mi ami”.
A nessun altro infatti il pinguino permette di toccarlo, dispensando beccate, mentre con il suo anziano amico, “si sdraia sulla pancia, mi permette di lavarlo, di dargli da mangiare sardine e di prenderlo in braccio”.
“Tutti dicevano che non sarebbe tornato, ma invece è sempre venuto ed è felice di vedermi” afferma sorridente ai microfoni l’intervistato, dopo che la troupe televisiva ha ripreso le inequivocabili effusioni che i due amici si scambiano.
L’avventura di Dindim che percorre ogni anno 8000 km pur di raggiungere quello che è stato il suo salvatore ci dà una piccola lezione su cui riflettere: i veri amici ti mettono le ali, dividono con te la fatica e la gioia del vivere, accendono la speranza e ti fanno guardare lontano! Lontano per 8000 Km; una marcia d’amore.
Luisa Loredana Vercillo
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