Si conclude stasera il torneo interculturale “I colori del calcetto”
LAMEZIA TERME (CZ) – Volge al termine il torneo interculturale ” I colori del calcetto” che si svolge da alcuni mesi presso il campetto parrocchiale di San Francesco di Paola, nel quartiere di Sambiase a Lamezia Terme.
Il torneo è stato organizzato dai progetti SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), Due Soli e Luna Rossa di Lamezia Terme, Terre Sorelle di Miglierina e dai ragazzi della parrocchia. L’obiettivo era il contribuire, attraverso il gioco del calcio, a più ampie relazioni di conoscenza tra persone provenienti da paesi ed esperienze diverse.
Attraverso un torneo si è voluto creare uno spazio, fisico e mentale, di conoscenza e di confronto che la società di oggi per quanto multietnica non offre con frequenza. Il torneo è stata un’importante occasione di contatto tra i beneficiari dei progetti di protezione citati e dei giovani e giovanissimi cittadini che hanno avuto modo di conoscere e relazionarsi da vicino con alcuni di quei tanti volti sotto i riflettori soprattutto in occasione degli sbarchi o peggio delle tragedie in mare.
Il torneo con le sue partite ha in qualche modo rappresentato quelle partite più personali dove giocano le vite di tutti noi. Il noi, cioè l’insieme dei partecipanti a questo torneo, non è altro che un piccolo spaccato della società moderna, non solo cittadina, un mondo colorato, interculturale.
La conoscenza reciproca, facilitata dallo sport e dai suoi valori, il rispetto di regole sono stati centrali in questo torneo. Valori che si ritiene debbano essere alla base di una società che aspira ad essere più democratica e socialmente giusta.
Ci si è ispirati a Nelson Mandela, che attraverso uno sport (il rugby) riuscì a parlare ad un paese diviso unendolo sotto la comune passione.
Queste le parole che ripeteva in prigione, queste sono le parole che parlano a tutti noi.
“Non importa quanto stretto sia il passaggio, quanto piena di castighi la vita, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima” [di W.E.Henley].
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