Il Presepe dell’Annunziata si aggiudica il secondo posto nel “Concorso Presepe 2014”

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Il Priore Peppino Maione mentre riceve la targa

LAMEZIA TERME (CZ) – Sono stati premiati ieri, a Platania, nel corso della S.Messa presieduta dal vescovo della Diocesi di Lamezia mons. Luigi Cantafora, i primi tre classificati del “Concorso Presepe 2014”.

Dell’evento, di cui abbiamo dato notizia e che potete leggere tra le pagine del nostro giornale, vogliamo dedicare un’attenzione particolare al Presepe allestito nella Chiesetta del’Annunziata che nel concorso si è aggiudicato il secondo posto.

Il Presepe dell’Annunziata vanta una storia più che ventennale. Ogni anno è atteso dai tanti che fin dalla Notte di Natale, subito dopo la Messa, si recano a visitarlo. Il pioniere è il Priore della Congrega omonima, Peppino Maione il quale, anno dopo anno, avvalendosi sempre di tanti volontari, è riuscito, con la sua maestria, a far diventare il Presepe un punto di riferimento durante le festività natalizie.

C’è da dire che a livello economico la realizzazione dell’artistico presepe non richiede grandi impegni. Infatti da un anno all’altro si riutilizza lo stesso materiale, gli stessi pastori, insomma il tutto senza sprechi e “sfruttando” il talento di persone che con garbo, passione, sacrificio si sono dedicati, spesso fino a tarda notte, alla lavorazione delle varie parti di quella che può essere considerata una vera opera artistica.

Ogni anno un appuntamento fisso, dunque, che ha permesso al signor Maione di avvicinare al mondo della chiesa persone lontane, giovani con problematiche. Insomma, un’occasione anche d’incontro e confronto, di aiuto e solidarietà, con l’obiettivo di offrire ai lametini un luogo da cui passare durante le feste, ma non solo. Ci si diverte, si trascorre del tempo insieme, si litiga anche, ma alla fine, nella Notte di Natale, quando l’opera viene resa visibile a tutti, si può scorgere gioia e soddisfazione nei volti degli “artisti”.

E quest’anno si sono aggiudicati il secondo premio con una bellissima motivazione che vi riportiamo di seguito:

“Per l’impianto espressivo sottilmente arcaico, con cui il nudo clichè della rappresentazione classica, nella sua riproposizione, è felicemente superato dallo stupore di un quadro sempre in statu nascendi fra le linee di un’antica costellazione. Un idillio che ha accompagnato i nostri avi e che sempre ci accompagna inconscio e discreto verso la culla di un mistero luminoso”.

REDAZIONE

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