Bambini e genitori coinvolti nel primo evento dedicato alla “Giornata Internazionale di Solidarietà con i Migranti”
LAMEZIA TERME (CZ) – È iniziato oggi il vasto programma di eventi che vedrà la città di Lamezia Terme impegnata in una serie di iniziative legate alla ‘Giornata internazionale del migrante’. Saranno quattro i giorni che la città della piana dedicherà alla giornata istituita il 18 dicembre di ogni anno dalle Nazioni Unite, “evento che vuole ricordare le tematiche della migrazione nelle sue varie sfaccettature”.
Il primo evento in calendario ha coinvolto alcuni bambini e genitori delle seconde classi dell’Istituto Manzoni Augruso. A coordinare sono stati Luigi Nardetto e Silvia Rizzato facenti parte di Rete Maranathà di Padova. Essi hanno dato via al progetto “Buon vicinato a scuola” che è un’azione atta a sensibilizzare bambini e genitori nei confronti delle tematiche riguardanti la migrazione. Mediante una metafora incentrata sul passaggio dall’epoca dei semafori a quella delle rotatorie, Luigi Nardetto ha spiegato come l’epoca attuale sia molto più complicata e renda necessario un cambiamento nelle modalità di approccio al “diverso”.
Le attività di laboratorio che hanno avuto come protagonisti i bambini, si sono concentrate sul tema dell’equità “che è molto diverso da quello di ugualitarismo perché non sempre è necessario dare a tutti le medesime cose ma bisogna dare ciò che serve”. “Il progetto realizzato all’interno della scuola è legato alla volontà di creare una scuola accogliente che possa portare ad una facilità di integrazione con persone che sono diverse da quelle con le quali ci si rapporta maggiormente, dunque non nella logica di straniero ma di una persona avente una cultura diversa. Questa è una delle attività atte a favorire l’integrazione e la relazione”.
A spiegare ciò è stato Nicola Emanuele responsabile dell’associazione Comunità Progetto Sud, coinvolta nell’organizzazione delle quattro giornate di solidarietà con i migranti. “È importante fare emergere quella che è la realtà della migrazione in un territorio che in questo momento vive la presenza del migrante come un disturbo, come una presenza che non riesce a capire. La nostra idea è quella di fare incontrare persone che vivono la migrazione con la città per far sì che possano emergere temi quali accoglienza e scambio, perché – ha concluso – l’accoglienza comporta anche condivisione e scambio”.
Denise Di Matteo
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