I giovani imprenditori di Confindustria Catanzaro dicono no a nuovi parchi eolici
CATANZARO – Le notizie che riguardano la proliferazione di progetti di parchi eolici in provincia di Catanzaro richiedono una seria riflessione sul modello di sviluppo che si intende tracciare per questo territorio e per la Calabria più in generale.Oltre ai 56 parchi eolici già “approvati” dalla Regione Calabria, ve ne sono infatti tanti altri in itinere su cui è difficilissimo raccogliere informazioni. E la provincia di Catanzaro rischia di diventare il più grande parco eolico di Europa, con il risultato di depauperare un territorio che dal punto di vista paesaggistico, ma anche economico e culturale potrebbe invece ambire a ben altri percorsi di sviluppo. Non è svendendo il territorio al primo offerente che si crea ricchezza.
In particolare l’indizione delle conferenze di servizi per i parchi denominati “Trifoglio” e quello ben più ampio denominato “Monte Faggio” preoccupano perché vanno ad alterare l’equilibrio di un paesaggio come quello del Reventino che rappresenta una notevole risorsa per l’economia della regione e della provincia di Catanzaro.
A queste preoccupazioni si aggiunge la preoccupazione per la salvaguardia di questo territorio da possibili infiltrazioni criminali. Le notizie che arrivano dall’inchiesta sulla ‘ndrangheta in Umbria sono l’ennesima conferma di come le ‘ndrine abbiano sistematicamente esteso i propri tentacoli sulla green economy.
Marco Rubbettino, Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Catanzaro
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