Conferenza stampa su chiusura Centro Trasfusionale, “Se non salvate il nostro ospedale ci incateniamo davanti il tribunale”

protesta_ospedale_lamezia_ott_2014“Se non verranno messe in atto misure che salveranno l’ospedale di Lamezia Terme, noi ci incateneremo al portone del tribunale”. Sono queste le parole urlate a gran voce dall’avvocato Nicolino Panedigrano che, come annunciato nei giorni scorsi a mezzo stampa, stamani ha effettuato una conferenza stampa per discutere delle gravi situazioni che riguardano il nosocomio lametino.

“Il nostro territorio per troppo tempo è stato vittima di false promesse, proprio per questo motivo chiederemo alla politica un’azione concreta per la salvaguardia della sanità lametina”.

Nel corso della conferenza l’avvocato ha detto che verrà chiesta al commissario Pezzi la sospensione dei provvedimenti previsti dal decreto regionale 58/2014 sulla riorganizzazione dei Centri Trasfusionali, invalido perché firmato da Scopelliti quando era ormai decaduto.

Panedigrano ha anche spiegato il perchè della scelta della location “abbiamo deciso di tenere la conferenza davanti il tribunale e non dinnanzi l’ospedale perchè questa è una vicenda dai gravi risvolti di natura penale”. L’avvocato, dopodichè, si è soffermato sull’importanza dei reparti a rischio dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia “il Centro Trasfusionale rappresenta il baluardo per difendere l’Ospedale nella sua totalità e la possibilità di una sanità migliore per tutta la Regione”. Dopo l’intervento dell’avvocato Panedigrano, sono intervenute la dott.ssa Ciriaco, del reparto di neonatologia e terapia intensiva neonatale, e la dott.ssa Firorelli, responsabile facente funzioni del centro trasfusionale; entrambe hanno avuto da ridire sull’assenza delle rappresentanze politiche da parte delle quali vorrebbero un supporto concreto in questa situazione in cui “ad essere in ballo non sono i singoli reparti, ma tutto l’ospedale”.

La dott.ssa Ciriaco ha specificato che “c’è bisogno di azioni e soluzioni diverse da quelle messe in atto fin’ora poiché queste ultime sono servite a risolvere la grave situazione in maniera temporanea e non definitiva. Non giungeremo a compromessi e chiederemo a Pezzi la sospensione del decreto 58”.

Dopo gli interventi delle due dottoresse han preso la parola alcuni cittadini che hanno voluto manifestare il proprio dissenso ed alcuni politici del comune di Lamezia, infatti all’incontro sono stati presenti molti consiglieri comunali lametini, il sindaco Gianni Speranza, il presidente del consiglio comunale Francesco Grandinetti e, sul tardi, sono giunti anche il neo eletto presidente della provincia, Enzo Bruno e Mario Magno.

Denise Di Matteo

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