Riciclatori incentivanti negli esercizi commerciali: il parere dell’esperto ambientale Nicola Rotundo

JpegLAMEZIA TERME (CZ) – Sono giunti anche in Calabria i riciclatori incentivanti, vale a dire delle macchine preposte per la raccolta selettiva di bottiglie PET, tappi PVC, barattoli e lattine in alluminio. Coloro i quali immettono i materiali nel riciclatore ricevono in cambio un bonus per ogni pezzo conferito, da utilizzare nelle attività commerciali che hanno aderito all’operazione: la macchina rilascia un coupon spesa da utilizzare nei punti vendita convenzionati.

Anche a Lamezia Terme il riciclatore in questione ha fatto la sua comparsa presso i punti vendita Conad, e il territorio lametino ha risposto in modo entusiasta tant’è che il riciclatore incentivato è stato letteralmente assalito dai cittadini attratti da questa curiosa novità. Tali macchine sono molto veloci nella selettività dei vari materiali, difatti sono predisposte per riconoscere la tipologia di rifiuto e differenziarlo anche automaticamente.

Incuriositi da queste macchine ci siamo avvalsi del parere di chi di ambiente ne capisce, Nicola Rotundo. “Il riciclatore incentivato altro non è che una macchina elettrostatica che riconosce il polietilene, ovvero gli imballaggi di plastica. Tale polietilene – spiega l’esperto ambientale – in base alla normativa 152/2006 del codice dell’ambiente, rientra nella categoria dei rifiuti urbani; proprio in quanto tale rientra nella raccolta differenziata dell’articolo 205/2010, ed obbliga l’ente locale a raggiungere una percentuale globale di RD pari al 65% all’anno. Per poter compiere tale attività di raccolta dei rifiuti, la normativa sopracitata all’articolo 212 impone l’iscrizione ad uno specifico albo dei gestori ambientali che devono quindi essere autorizzati alle fasi di raccolta, recupero e trattamento dei rifiuti”.

Quello delineato da Rotundo è il contesto entro cui vengono recuperate le bottiglie ed i tappi di plastica, ora bisogna capire come agisce la macchina in questione. “La macchina conta gli imballaggi e ne verifica l’accettabilità. Essa funziona mediante un meccanismo di conta dei pezzi, dimensione degli stessi e verifica elettrostatica che, qualora il materiale immesso non fosse polietilene, lo rifiuterebbe”. Ma ciò che l’esperto ambientale ci tiene a sottolineare è che questa macchina altro non è che mero momento di attrattività; difatti, la remunerazione che si ottiene immettendo le bottiglie ed i tappi di plastica è un business del tutto inutile. “Quante bottiglie svuota mediamente una famiglia? Generalmente non più di due al giorno. Una volta immesse nella macchina si ottiene una spendibilità, da effettuare all’interno dell’esercizio commerciale, con la quale di fatto non si riesce ad acquistare nulla. Dunque si tratta solamente di un momento attrattivo rispetto al business del mercato di vendita”.

Secondo quanto spiegatoci da Rotundo, il business in questione non produrrebbe alcuna agevolazione in materia di tassa comunale, poiché la tassa per lo smaltimento dei rifiuti rimane invariata o addirittura “rischia di essere aumentata perché, se il conferimento dei contenitori in plastica per liquidi dovesse assumere dimensioni interessanti, conseguentemente il contributo ricevuto dall’ente a cura delle CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) diminuirebbe; ciò significa che il comune dovrebbe integrare con la fiscalità comunale la tassa la cui finalità di legge è ricavare del danaro per la copertura totale del ciclo integrato dei rifiuti (eccezion fatta per l’attività di spazzamento stradale che è a carico della fiscalità comunale)”.

Rotundo ha poi espresso delle perplessità in merito ad alcuni aspetti legati all’installazione del riclatore incentivato “Premettendo che sicuramente chi ha installato la macchina è autorizzato alla raccolta del rifiuto con relativa autorizzazione dell’ex DM 406/1998, a chi vengono conferiti i rifiuti raccolti? E con quale tracciabilità? Cosa accade a questi rifiuti? Le quantità – ha continuato a domandarsi – sono tali da giustificarne il trasporto?”

In conclusione secondo il perito ambientale la macchina di riciclo dei contenitori per liquidi in plastica altro non è che un semplice business di mercato ed anche i cittadini, dopo l’entusiasmo iniziale, pare se ne siano accorti in quanto la fila dinnanzi alla macchina pare sia nettamente diminuita.

Denise Di Matteo

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