Rotariani, rotaractiani e interactiani tutti insieme da Lamezia a Battipaglia

Rotariani_rotaractiani_interactiani_YouthDaySi è tenuto sabato 20 settembre scorso il seminario sulla gioventù organizzato dal Distretto Rotary 2100, alla presenza del Governatore Giancarlo Spezie, molti PDG del Distretto 2100 e del chairman del seminario il PDG Guido Parlato. Durante i lavori, tenutisi dinanzi a quasi 400 persone, il Governatore Spezie ha palesato come il suo primo obiettivo sia riuscire a coinvolgere l’intera famiglia rotariana nelle attività progettuali che si intendono sviluppare intendendo per famiglia rotariana l’insieme delle componenti su cui si fonda l’azione rotariana: i Rotariani, i Rotaractiani e gli Interactiani.

Egli ha auspicato un coinvolgimento totale e sin dalla fase della progettazione delle attività, inserendo nell’organigramma alcuni validi elementi appartenenti a Club Rotaract. Si è parlato anche di Eccellenze, Made in Italy, Mediterraneo, Rotary Foundation, Ambiente, Giovani. Da Lamezia Terme presenti i rotariani della squadra del Governatore Rodolfo Inderst, Franco Gigliotti, l’assistente del Governatore Massimo Sdanganelli, i presidenti Raffaella Gigliotti (RC Lamezia Terme) e Giuliana Menniti (RC Reventino). L’Interact Lamezia-Reventino si è esibito nello spettacolo “Il rumore della luce”. Molti i rotaractiani e presente anche il Rappresentante del Distretto Rotaract 2100, Danilo De Fazio. Quest’ultimo nel suo intervento ha affermato:

“il nostro patrimonio culturale non deve assolutamente essere inteso attraverso la metafora del ‘giacimento’ perché questa implicherebbe, ineluttabilmente, l’immagine dello sfruttamento, del consumo e, quindi, dell’esaurimento. Il nostro patrimonio deve esser inteso attraverso l’idea di un legame, di un rapporto, con il passato che guarda al futuro, in cui ogni azione deve ‘produrre’ nuova cultura, e quindi accrescerne il volume e il valore. Il futuro è nella capacità di porre al centro la promozione culturale, sapendo che attraverso la conoscenza matura il rispetto per i beni culturali ma anche il desiderio di rendere pienamente partecipi gli altri (da considerare non ‘orde’, ma lettori, spettatori, ascoltatori, allievi…) delle proprie scoperte e delle proprie passioni. Per far questo, occorre anche una consapevolezza piena, da parte di noi giovani, del ruolo che in questo processo ha un’ associazione prestigiosa come il Rotary. Credo che uno dei compiti da appuntare sulla nostra agenda sia quello di individuare e salvaguardare tutto ciò che possiede un alto valore intrinseco e di promuovere nel pubblico la massima adesione possibile a quel valore. Ma questo richiede un grande sforzo da parte di tutti noi: dobbiamo iniziare a concentrarci sulle altre persone. Perché, vedete, alla crisi economica, di cui tanto si parla, si accompagna una crisi culturale, di cui poco si tratta, che ha rovinato la nostra tradizione, quindi anche la nostra identità, in vista d’intrattenimenti e costumi di carattere banale e globale, che hanno fatto dimenticare la nostra storia, di cui però si interessa il mondo. Se davvero lo vogliamo, possiamo far sì che questo periodo storico non sia un tramonto, ma un’alba. Oggi lo status quo ci invita a passare all’atto pratico. Dobbiamo interessarci al “bene comune” e ciò significa coltivare una visione lungimirante della società, significa investire sui diritti delle generazioni future, come fa il Rotary, significa costruire politiche incentrate sull’utilità sociale, significa prioritaria attenzione ai giovani, alla loro formazione e alle loro necessità. Dobbiamo porre la Cultura al centro del nostro agire. Dobbiamo togliere l’attenzione episodica sul tema sì da collocarlo dove merita. Non dimentichiamoci che De Gasperi, sotto le macerie fumanti della guerra, nel 1946, non perse tempo a inaugurare la Scala di Milano affermando: «perché abbiamo lavoro e cultura e da qui possiamo ripartire». Ricordiamoci che come sostiene il saggista Anthony Robbins “il nostro destino viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre azioni. Non possiamo cambiare il vento ma possiamo orientare le vele”.

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