Passione del Signore, mons. Cantafora: “Gesù sulla croce inchioda il peccato e partorisce la sua Chiesa”

image“L’altare nudo, il silenzio ci avvolge, la croce attira il nostro sguardo. Oggi è un giorno straordinario”. Ha esordito cosi mons. Luigi Cantafora nella sua omelia durante la celebrazione dell’Azione Liturgica propria del Venerdi Santo nella chiesa di San Francesco di Paola.

La solenne celebrazione, molto partecipata, si è svolta in tre momenti: la Liturgia della Parola, iniziata subito dopo la prostrazione del Vescovo e degli altri sacerdoti concebranti, l’Adorazione della Croce, la Comunione Eucaristica.
“Adoriamo Cristo morto in croce – ha detto il Vescovo – perchè ha aperto la via della salvezza e della redenzione.
Gesù si è caricato delle nostre sofferenze e dei nostri dolori, lui che era senza peccato ha preso su di sè i nostri peccati.
La sua morte ci riguarda, è per noi. Egli, l’unico innocente giusto, è morto togliendo ogni potere al peccato.
Cristo – ha rilevato – non ci perdona con un decreto ma col suo amore. Un amore gratuito. Ognuno di noi stasera puo dire “dov è il mio peccato?” È in croce, è stato crocifisso per sempre. Sulla croce il Signore non inchioda solo il peccato ma genera e partorisce la sua chiesa.
Il frutto della croce è il popolo dei salvati. È la sua chiesa.
imageCristo muore per scongiurare il pericolo che ognuno segua la sua strada individualistica. Oggi prevale l’interesse del singolo – ha evidenziato il pastore – ma sotto la Croce ritroviamo l’unità.
Noi da sotto la croce attendiamo l’alba del giorno di Pasqua per vedere la luce.
Con la tua croce Signore – ha concluso il presule – hai dato vita e speranza all’umanità”.
Dopo la Preghiera Universale, con la quale entrando nella volontà di Gesù questi ci ha affidati al Padre, si è vissuto il secondo momento dell’Adorazione della Croce.
Davanti a Gesù crocifisso ognuno di noi ha portato se stesso, la propria vita; dinanzi alla Croce abbiamo portato le nostre angosce e le nostre paure, affidandoci a quell’uomo che è morto per la nostra salvezza.
Sì, Gesù morendo ci ha salvati…anche se noi questo non sempre lo comprendiamo, vivendo spesso per conto nostro, cerando strade alternative a quella della misericordia di Dio.
Con il terzo momento, quella della Comunione Eucaristica (con le ostie consacrate ieri) si é conclusa l’Azione Liturgica.
A seguire la processione dei “Mistiari” per le vie cittadine.

Candida Maione

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