“Il Sabato del Villaggio”, Oliviero Beha sale sul palco del Grandinetti
LAMEZIA TERME (CZ) – Dopo Gegè Telesforo, Barbara Serra e Neri Marcorè, toccherà ad Oliviero Beha, eclettico giornalista, tra i più noti e apprezzati del panorama italiano, salire sul palcoscenico del Teatro Grandinetti domani alle 17.30, come quarto ospite della rassegna culturale «Il Sabato del Villaggio». Un evento assolutamente da non mancare con un personaggio popolare, in grado di declinare il mestiere di giornalista sportivo come pochi nel nostro Paese.
«C’è un uomo solo al comando di se stesso che pedala lungo la via per Assisi – così spiega Raffaele Gaetano, il direttore artistico della rassegna. Non è un pellegrino, benché abbia fede. Non è un semplice ciclista, perché il suo “naso triste come una salita” è stato per anni l’incarnazione stessa del ciclismo. Ma questa volta Gino Bartali non corre per nessun titolo. Siamo nell’inverno del 1943 e combatte la sua guerra. Corre per salvare vite umane. Dopo i fasti del Giro e del Tour, conquistati contro il Regime, è iniziata tutta un’altra storia anche per lui. Una storia di coraggio e orrore, di eroismo e follia. Mentre le leggi razziali vengono applicate con brutalità in Europa, circa quindicimila ebrei raggiungono l’Italia per trovare rifugio. È allora che il campione diventa una sorta di staffetta al servizio della rete clandestina Delasem. “Se ti scoprono, ti fucilano”, gli dice il Cardinale Dalla Costa nell’affidargli l’incarico. Ma Gino non si ferma. Finge di allenarsi, e in realtà trasporta documenti falsi, celati nei tubi del sellino e del manubrio. Sono più di ottocento gli ebrei che hanno avuta salva la vita grazie al valore silenzioso di un grande del ’900. Passano gli anni, la guerra finisce e di nuovo, in una torrida estate che si fa di ghiaccio sul leggendario Izoard, c’è un uomo solo che pedala. Per vincere il suo secondo Tour, dieci anni dopo il primo, ma anche questa volta per qualcosa d’altro, per molto di più: per scacciare un fantasma che si chiama guerra civile. Bartali corre, più forte di tutti, nell’agonismo estremo della sua anima, sulle strade impolverate e sul filo di questo nuovo evento del “Sabato del Villaggio” che, attraverso la voce di un grande giornalista come Oliviero Beha, restituisce al nostro pubblico un personaggio vero, lontano dai luoghi comuni che l’hanno etichettato troppo spesso solo come il rivale eterno di Fausto Coppi, quasi fosse il figlio di un dio minore».
Tra i più noti e controversi giornalisti italiani, Oliviero Beha ha scritto inizialmente per «Paese sera» e «Tuttosport». Ha fatto l’inviato per «Repubblica» per un decennio occupandosi di sport, costume e società. È stato editorialista e commentatore per molte testate, lo è oggi per «Il Fatto Quotidiano», di cui è uno dei fondatori. È stato autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive di grande successo della Rai, da Radio Zorro a Radio a colori, da Va’ pensiero al recente Brontolo, su Rai3. Scrittore, saggista, poeta e drammaturgo, ricordiamo tra i suoi molti titoli Italiopoli, I nuovi mostri, Il culo e lo stivale e, in versi, Meteko.
Il «Sabato del Villaggio» è promosso esclusivamente da partners privati che hanno inteso legare il proprio nome a una rassegna di alta cultura: Credito Centro Calabria, Camera di Commercio, Real Gene, Audi Zentrum Lamezia, Carrefour, Cofer, Naturium, Italiana Assicurazioni, Sangermano, Stranges Viaggi, THotel, Ungaro Caldaie.
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