Regionali, grande partecipazione al dibattito di Nazzareno Salerno

regionali_dibattito_nazzareno_salerno_lameziaLAMEZIA TERME (CZ) – Nel tardo pomeriggio di oggi si è tenuto un dibattito pubblico che ha avuto come protagonista Nazzareno Salerno, candidato alle elezioni regionali, che si terranno il prossimo 23 Novembre, a sostegno di Wanda Ferro presidente.

Ad intervenire per primo è stato il presidente di Calabria Etica, Pasqualino Ruberto, il quale ha espresso a chiare lettere il suo sostegno alla candidatura di Salerno. “Non sarà difficile convincerci a votare un uomo come Nazzareno Salerno poiché lui è uno di quei politici che ha battuto i pugni sui tavoli di Roma per dare sostegno alle famiglie calabresi in difficoltà ed è uno dei pochi che ha lavorato costantemente e con dedizione per la Calabria. Tu – ha detto Ruberto rivolgendosi a Salerno – devi essere il grimaldello per scassinare lo stato delle cose, per scassinare questo sistema”.

Il presidenti di Calabria Etica ha anche parlato della realtà politica lametina affermando che “la politica ha perso di credibilità anche perché a candidarsi alle primarie è stato il sindaco di questa città che dopo 10 anni di amministrazione ha fatto morire Lamezia. Noi ci prenderemo questa città, la risolleveremo e le daremo il suo meritato orgoglio”. Ruberto ha proseguito il suo intervento sollevando una critica nei confronti di alcuni candidati nelle liste del centro sinistra “in queste liste ci sono ex consiglieri comunali di centro destra di questa città, ci sono anche ‘ndranghetisti che adesso sono diventati i più puliti del mondo”.

Dopodiché ha preso la parola Salerno. “Ho deciso di far partire la mia campagna elettorale proprio da Lamezia perché è il cuore della Calabria ed anche perché è al centro di un collegio divenuto molto vasto, inoltre ho scelto Lamezia poiché qua ho un grande amico e compagno di squadra ovvero Pasqualino Ruberto. Noi di centro destra siamo diversi da quelli di centro sinistra perché questi ultimi hanno portato la Calabria ad essere ultimo fanalino di coda. In quattro anni e mezzo – ha proseguito – abbiamo dovuto pensare a risanare i conti di questa regione che aveva debiti in tutti i settori. Abbiamo ereditato una regione disastrata soprattutto nel settore della sanità con il blocco degli investimenti, e un piano di rientro che prevedeva la chiusura di molti ospedali (18 sono stati chiusi per il piano di rientro)”.

Il candidato di Forza Italia ha parlato anche di numeri. “In Calabria abbiamo 8 mila precari, che il centro sinistra non ha saputo stabilizzare. Abbiamo 26 mila percettori di ammortizzatori sociali, questi sono numeri che non è facile gestire. Se un governo di centro sinistra non è in grado di gestire una nazione, cosa sarà in grado di fare in una realtà complessa come quella calabrese?” Il dibattito ha illustrato anche ciò che di concreto, anche mediante la fondazione Calabria Etica, è stato fatto: Credito sociale per i meno abbienti, mantenimento del livello occupazionale, assunzione di persone con disabilità. “Col credito sociale le famiglie che versano in difficoltà economiche, potranno usufruire di dieci mila euro da restituire in 5 anni all’1% – ha spiegato Salerno – questo strumento è stato messo in atto anche per evitare che ci si rivolga agli usurai, e rimarrà a disposizione delle famiglie fin quando la crisi non finirà.

Il mantenimento livello occupazionale in Calabria è stato attivato mediante fondo di rotazione, noi abbiamo messo 20 mln di euro a favore delle aziende. Ciò ci ha permesso di essere apprezzati a livello nazionale e di essere stata la prima regione di Italia ad avere a disposizione strumenti straordinari come questi. Altro grande traguardo è stato il finanziamento per l’acquisto di attrezzature atte all’assunzione di persone con disabilità. Tutti questi bandi sono stati attivati grazie a Calabria etica che gestisce il tutto in maniera efficiente e veloce”. “Dobbiamo continuare a lottare con forza ed energia. Noi – ha concluso Salerno – siamo la politica nuova fatta di valori, siamo la politica a servizio della gente e non delle lobby”.

Denise Di Matteo

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