Fondazione Terina, prosegue la protesta dei lavoratori
LAMEZIA TERME (CZ) – Si è tenuto anche stamani il sit-in iniziato ieri presso la struttura della Fondazione mediterranea Terina. Tante le figure istituzionali sopraggiunte per dare sostegno ai 41 lavoratori che versano in una condizione di forte disagio. Gianluca Persico, responsabile nazionale organizzativo UGL, che da sempre lotta al fianco dei lavoratori calabresi affinché facciano valere i propri diritti, ha dichiarato quanto segue: “Ci troviamo in una regione dove vengono fatte le leggi e i dirigenti preposti ad attuarle non le applicano. Dietro le scelte sbagliate, quali il patto di stabilità, c’è la vita di tanti padri di famiglia. Non possiamo far sì che si verifichino altre situazioni analoghe in Calabria perché i calabresi stanno morendo di fame. Il monito che voglio lanciare a chi si appresta a guidare questa regione è di fare attenzione perché i calabresi sono stanchi ed hanno bisogno di risposte; chi governerà dovrà scegliere una classe dirigente in grado di dare delle risposte alle persone”.
Il presidente, Pasqualino Scaramuzzino, dopo aver fatto un excursus storico della vicenda della Fondazione Terina ha spiegato come lui, in qualità di presidente, abbia fatto tutto ciò che rientra nelle sue competenze e non solo, proponendo che una parte dei lavoratori in esubero vengano migrati in Calabria Verde e all’ASI. A parlare con i lavoratori disperati che, lo ricordiamo, non percepiscono lo stipendio da sei mesi, vi era anche il consigliere regionale Antonio Scalzo il quale ha approvato appieno la proposta avanzata dal presidente della fondazione specificando che “urge la riunione di un tavolo tecnico, con la presenza del prefetto, per lo sblocco degli stipendi e un impegno da parte della politica volto a concludere la vertenza in merito al trasferimento dei lavoratori in esubero” (circa 30).
Giovanni Puccio, dirigente regionale del PD, sopraggiunto anch’esso per dare il proprio sostegno ai dipendenti della Fondazione Terina, ha sottolineato a gran voce che “non verranno accettate soluzioni tampone. La politica deve darci delle risposte ed è necessario che massimizzi i propri sforzi”.
Mimmo Gianturco, coordinatore regionale di CasaPound Italia, ha espresso perplessità in merito allo splittamento di una parte dei dipendenti, “mi auguro che i lavoratori che verranno spostati presso altri enti, abbiano delle coperture e che non vengano sballottati senza delle garanzie tornando così al punto di partenza”.
Anche il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha voluto manifestare la propria vicinanza e solidarietà a quello da lui definito come “un dramma per la nostra città. E’ necessario – ha affermato Speranza – che venga al più presto trovata una soluzione per queste persone”.
In tarda mattinata è giunto anche l’assessore regionale all’agricoltura, Michele Trematerra che ha indetto una riunione con i lavoratori. L’assessore ha affermato a più riprese che la risoluzione della situazione non dipende affatto da lui ma dagli assessori al bilancio. Ha affermato altresì che vi è la totale disponibilità a trasferire una parte dei lavoratori presso Calabria Verde a patto che ci siano delle garanzie economiche tali da garantire loro uno stipendio. Degno di nota è il gesto di Gianluca Persico che ha abbandonato l’aula poichè più volte ha cercato di prendere la parola ma gli è stato impedito di farlo.
Conclusosi l’incontro i lavoratori han fatto sapere che proporranno un ultimatum “se entro lunedì sera non avremo delle risposte chiare, bloccheremo i cancelli d’entrata della fondazione impedendo così lo svolgimento delle attività”.
Dunque, un’altra giornata trascorsa senza un nulla di fatto per dei lavoratori disperati che, nonostante tutto, continuano a svolgere il proprio lavoro.
Denise Di Matteo
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